Roma, 17enne violentata e segregata per 2 anni in un maneggio a Cesano: chiusa in una stanza, calci allo stomaco e sigarette spente sulle gambe

La ragazza tedesca è stata chiusa a chiave nella stanza di un agriturismo a Cesano

Martedì 28 Novembre 2023 di Valeria Di Corrado
Cesano, 17enne segregata e violentata da due stallieri: chiusa a chiave, calci allo stomaco e sigarette spente sulle gambe

Due stallieri pachistani hanno tenuto segregata una 17enne tedesca per circa due anni. L’avevano chiusa a chiave in una stanza di un agriturismo, con annesso ranch, a Cesano.

Non poteva uscire dalla struttura se non in compagnia dei suoi aguzzini. Le avevano tolto i documenti e la sim dal cellulare, in modo che non potesse chiedere aiuto. Solo grazie all’intervento di un coraggioso passante, che il 27 maggio del 2021 ha notato i due uomini mentre la strattonavano per strada (a circa 200 metri dal circolo “La Melazza”), la ragazza è stata salvata e i pachistani arrestati. Ali, che diceva di essere il suo fidanzato, dieci anni più grande di lei, è già stato giudicato con il rito abbreviato e condannato in via definitiva per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, reati aggravati dal fatto che la vittima fosse minorenne e non parlasse la lingua italiana. L’amico, Yasir, oggi 39enne, è imputato davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Roma per gli stessi reati.

Gli arresti

Nell’udienza di ieri sono stati sentiti alcuni dipendenti dell’agriturismo (in cui vengono organizzati anche dei corsi di equitazione con i pony per i bambini). Nessuno di loro ha detto di essersi accorto dello stato di segregazione in cui si trovava la ragazza, né di sapere che era minorenne. Poi sul banco dei testimoni si è seduto il giovane che l’ha salvata. «Ero in macchina e ho visto due uomini che la strattonavano per le braccia. Ho chiamato subito il 112. Poi sono tornato indietro e le ho chiesto se andasse tutto bene. Lei aveva lo sguardo atterrito, ma non rispondeva. Uno dei due ha detto di essere suo marito. Non gli ho creduto e ho offerto alla ragazza un passaggio: lei è salita in auto e mi ha ringraziato in inglese. Poi l’ho accompagnata dai carabinieri». Grazie all’identificazione fatta dal passante il 27 maggio 2021, i due pachistani sono stati arrestati contestualmente.

Le accuse

La vittima si era allontanata dalla sua famiglia, in Germania, ed era venuta in Italia con Ali. Quest’ultimo l’aveva condotta a settembre del 2019 nell’agriturismo alle porte nord di Roma dove un suo connazionale, Yasir, lavorava come stalliere. Qui la giovane, all’epoca 17enne, è stata privata della libertà personale e le è stato «vietato ogni contatto con il mondo esterno». I due pachistani, infatti, le hanno rotto il cellulare e, dopo che lei era riuscita a recuperarne un altro, le avevano impedito di inserire una scheda Sim. Le avevano sottratto i documenti di identità, «percuotendola con violenza e minacciandola ogni qual volta la ragazza manifestava la sua intenzione di andarsene, tenendola segregata e chiusa a chiave nella camera da letto - si legge nel capo di imputazione - ed impedendole di uscire da sola all’esterno del circolo “La Melazza”». Le spegnevano le sigarette sul corpo, come emerso dalle bruciature e dalle escoriazioni trovate su caviglie e cosce. Secondo la Procura, la prendevano a «schiaffi con frequenza quotidiana». Ali, in particolare, le metteva le mani alla gola «pretendendo rapporti sessuali», mentre Yasir «la colpiva reiteratamente con pugni allo stomaco e schiaffi al viso, appellandola con epiteti del tipo: “scema non capisci niente”. Entrambi la afferravano per i capelli gettandola a terra e la minacciavano di ammazzarla di botte». Yasir è accusato di aver abusato della vittima palpeggiandola nelle parti intime, come lei ha raccontato nell’incidente probatorio del 7 luglio 2021.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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