Vacanze da incubo, prezzi pazzi ed extra da pagare anche per bevande e aria condizionata

Turisti perugini "spennati" per battere il caldo in camera

Martedì 29 Agosto 2023 di Fabio Nucci
Turisti al mare in una foto d'archivio - Foto di Engin Akyurt da Pixabay

L’estate 2023 sarà ricordata anche come stagione degli “extra selvaggi”, dal piatto aggiuntivo al ristorante all’aria condizionata, diventata un surplus da stangata durante il soggiorno in hotel.

Le associazioni dei consumatori dell’Umbria continuano a raccogliere segnalazioni e lamentele dei viaggiatori umbri, tra disservizi vecchi e nuovi: dalla camera sporca al volo saltato per variazioni sulle condizioni di trasporto del cagnolino.


A inizio stagione, Confcommercio ha stimato in 1.130 euro a persona la spesa media per persona relativa alle vacanze estive 2023, collocate nel periodo giugno-settembre. Mare, città d’arte e montagna le mete preferite ma già a inizio luglio, quasi un turista su tre segnalava aumenti superiori al 30%. Una tendenza che si è consolidata nelle settimane successive. «Registriamo le solite questioni riguardanti persone che vanno in hotel “tutto compreso” o in villaggi vacanze – spiega Damiano Marinelli, presidente regionale Unione nazionale consumatori - che vengono in associazione per segnalare disservizi vari, dalla piscina non funzionante alla camera sporca». Ma accanto a questi problemi che potremmo definire routinari, questa estate ne sono sorti di inediti. «A differenza degli altri anni, c’è stata una consistente impennata delle persone che ci hanno chiesto informazioni rispetto alla problematica dei costi riscontrata», aggiunge Marinelli. «Alcuni turisti perugini, ad esempio, si sono visti addebitati, senza che gli fosse stato preannunciato, un forfait per l’aria condizionata, dai 7 ai 15 euro per giorno. La struttura si difende dicendo che questa condizione era stata scritta nel regolamento dietro le porte delle camere dell’hotel ma che non tutti leggono». Oltre che per le tre consistenti ondate di calore, questa estate sarà ricordata anche come “stagione degli extra”. «Numerose segnalazioni hanno riguardato voci e servizi che in passato di solito non venivano addebitati, come il caso dei ristoranti interni all’hotel “all inclusive” nei quali le bibite non sono più incluse ma addebitate a parte».
Non va meglio a chi ha scelto di spostare le vacanze a inizio settembre. «In genere i consumatori ci sottolineano che i costi sono moltiplicati in generale – aggiunge l’avvocato Marinelli - e famiglie di 4-5 persone per una settimana a settembre in zone balneari come Cesenatico o Fano si arrivano a pagare anche 3.000 euro ed è più del triplo rispetto all’anno scorso. Anche in questo caso, tuttavia, il consumatore fa la sua scelta ma in generale, se si ha la costanza di cercare e confrontare più location e tipologia di accomodation, si riescono a trovare prezzi e occasioni interessanti».


In questi gioni è invece iniziata con una spesa extra imprevista la vacanza di una famiglia perugina di quattro persone diretta in Sardegna, il cui caso è finito sul tavolo del Codacon Umbria. «La signora che si è rivolta a noi ha prenotato a giugno 4 biglietti con Ryanair, un’auto a noleggio con la possibilità di imbarcare anche un cagnolino», racconta Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria. «Le dimensioni del trasportino, vista la taglia del cane, sotto i 10 chilogrammi, era regolare ma a ridosso della partenza la compagnia ha comunicato che i parametri erano cambiati e che il cane non entrava più nelle nuove misure adottate». La signora ha quindi scritto al gestore che non ha risposto subito e per evitare rischi si è vista costretta ad acquistare due biglietti per il traghetto, con imbarco dell’automobile e del cagnolino, mentre gli altri due componenti della famiglia hanno preso regolarmente il volo. «È vero che l’utente è stata un po’ frettolosa perché probabilmente il cane lo avrebbero fatto salire lo stesso sul volo – aggiunge Carla Falcinelli – ma cambiare queste dimensioni in pochi mesi ha causato un bel disagio e ci è parso un po’ scorretto da parte della compagnia che poi, secondo quanto abbiamo appurato, sarebbe comunque tornata sui propri passi». Ora si apre il capitolo per cercare di recuperare i costi dei due biglietti d’aereo non utilizzati.

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