Influenza, variante Australiana compresa, e da Covid: come distinguerli? In verità solo il tampone (rapido o molecolare) può chiarire il dubbio perché la gran parte dei sintomi sono sovrapponibili, anche se il Coronavirus può limitare gusto e olfatto, prerogativa tutat sua.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco il picco dell'influenza sarà "nel periodo natalizio, quando si arriverà a 150mila casi al giorno, per un totale stagionale di 10 milioni di casi a Capodanno".
I sintomi
I sintomi dell'influenza australiana arrivano improvvisamente e comprendono: febbre alta, fra i 38°C e i 40° C; brividi "freddi"; mal di testa; sudorazione; dolori muscolari e alle ossa; stanchezza e sonnolenza; debolezza; naso che cola; congestione nasale; starnuti; tosse secca e mancanza di appettito. Più rari negli adulti vomito e diarrea, più comuni fra i bambini.
Come si nota si tratta di una gamma di sintomi assai più vasta di quella del Covid. Anche con l'influenza gli asintomatici restano comunque contagiosi.
Le complicazioni
Riguardano soprattutto bambini e adulti "fragli" per altre patologie o per l'età: otiti, bronchiti, polmoniti e sinusiti.
La durata
L'Australiana sembra più persistente della maggior parte dei casi di Covid, soprattutto in persone vaccinate per il Coronavirus: almeno 5 giorni, spesso una settimana. Per i bambini è comune arrivare a 10 giorni. In particolare la sensazione di stanchezza resiste per alcuni giorni dopo la guarigione.
La cura
Detto che il medico di base va consultato per ogni dubbio, per fronteggiare l'Australiana non servono gli antibiotici (è un'infezione virale e non batterica).
Per la febbre alta il paracetamolo (l'acido acetilsalicilico solo per i maggiori di 16 anni), per i dolori muscolari e ossei gli antinfiammatori non steroidei. Sciroppi sedativi per la tosse. E poi riposo e pasti leggeri.