TRISSINO - Hanno sfondato la rete perimetrale dell'azienda e hanno fatto irruzione: erano in 50, a volto coperto e con un unico obiettivo, protestare contro le Pfas accendendo fiaccole e fumogeni (azione pericolosa sia per i manifestanti che per gli operai, viste le sostanze chimiche conservate nell'azienda). Il blitz si è consumato sabato 18 marzo intorno alle 10.30, il campo di battaglia lo stabilimento Miteni di Trissino, al centro della spinosa vicenda dell'inquinamento delle falde acquifere del territorio.
Il gruppo vestito di tute bianche, ben organizzato, ha affrontato i lavoratori presenti e raggiunto le aree in cui sono conservate sostanze chimiche accendendo fiaccole e fumogeni. I carabinieri giunti sul posto hanno inseguito i malviventi per le zone circostanti. L’impianto è stato messo immediatamente in sicurezza. L’amministratore delegato di Miteni, Antonio Nardone, ha ringraziato i lavoratori per non avere reagito alle provocazioni, mantenendo la calma durante l’incursione e operando in modo ineccepibile per la sicurezza di tutti. Nardone ha stigmatizzato l’azione gravissima, evidentemente organizzata da tempo, punto estremo di un clima di tensione costruito ad arte negli ultimi mesi.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".