"Una rosa non ha bisogno di predicare, le basta profumare". Il più altezzoso dei fiori, inneggiato dai poeti, cantato dagli artisti, vezzeggiato dalle donne, a maggio vive la sua primavera e sconfina dai negozi di fiorai per mostrarsi in tutta la sua magnificenza nei giardini. Oasi di cui il Nordest è ricco. Rose che attraverso percorsi guidati smettono la veste di mero oggetto di desiderio per entrare in veri e propri percorsi culturali.
Come quello offerto dall'associazione "Il giardino segreto" che attraverso il format "Fiordirose" domani, il 14, 18 e il 21 maggio offre percorsi guidati attraverso quello che viene considerato uno dei più bei giardini a tema d'Italia, il "Roseto di Santa Giustina", a Padova. Oltre a un percorso culturale attraverso la simbologia della rosa nella storia, il suo significato allegorico e metaforico, è possibile anche vedere alcuni tra i più antichi e affascinanti esemplari, dalla Rosa di Sant'Antonio, dal colore vivace e i petali setosi alla Rosa Beatrice d'Este, con petali gialli sfumati di color rosa, leggermente profumata, che fiorisce tutta l'estate. O ancora la rosa dedicata a Ottavio Missoni, che tanto ricorda il trionfo di un cespo di radicchio nelle sue variegate sfumature. Sabato 17 e domenica 18 maggio sarà invece possibile sprofondare i sensi in un altro magnifico giardino, quello di villa Giusti a Bassano del Grappa, dove si terrà la rassegna "Di rara pianta" che culminerà proprio con "Rose in villa Giusti". Tra i fiori la "Rosa Monte Grappa" che con i suoi petali rosso vivo ricorda il sangue dei molti soldati morti sul molte Grappa. Per gli amanti delle rarità nel "Giardini del castello di San Pelagio" a Due Carrare (Padova) si possono ammirare le "rose antiche. Le rose spontanee in natura non sono molte, 150 circa, tutte le altre sono state create nel corso degli anni dall'uomo. Si possono ammirare, in un trionfo di colori e profumi le incredibili Pierre de Ronsard e la più dolce, la piccola rosea New Dawn.
Il Museo etnografico della provincia di Belluno offre in questo periodo uno dei più forniti giardini di rose antiche dove nessuno dei 300 rosai presenti è stato comperato, ma erano o già in loco o arrivano dalle aree limitrofe del Bellunese. Ce ne sono di bellissime ed inebrianti come la Rosa Kazanlik, coltivata in Ungheria e Turchia per ricavarne l'essenza di rosa è stata trovata a Lasta di Livinallongo). Ad esempio la rosa Jacques Cartier (di un tenero colore rosa pallido, profumata e rifiorente) è stata recuperata nell'orto di una balia di Porcen (Seren del Grappa) che aveva prelevato alcune talee a Varese. ma ci sono anche esemplari sconosciuti, come quelli arrivate dal Rio Grande do Sul da discendenti di veneti emigrati. Rose antiche anche in Friuli Venezia Giulia, a Pordenone, al "Rosto Parco Galvani" dove fioriscono 185 varietà di rose appartenenti a 40 specie diverse. Per non dimenticare Artegna (Udine) dove esiste uno dei più grandi roseti d'Europa, una stupenda raccolta di rose antiche, classiche e inglesi, botaniche e rampicanti realizzato dalla signora Eleonora Garlant e dal marito Valentino. Rose che si presentano in centinaia di colori, tranne (come per altri fiori) il blu. Agli inizi dell'800 fu addirittura offerto un premio di 1000 sterline a chi fosse riuscito a ibridare una rosa blu. Premio che rimase nel cassetto. E il motivo è semplice: la delfinidina, che regala ai fiori colorazioni azzurre o celesti, sono presenti nelle rose, ma silenti. C'è una sola rosa che ha qualche sfumatura (impercettibile) d'azzurro, la Blue moon. E se volete farne gradito omaggio si cono regole da ricordare: rossa è passione, arancio il fascino, bianca l'amore spirituale, rosa come segno d'affetto, gialla la gelosia, ma anche la vivacità, corallo, il desiderio!, muschiata la bellezza capricciosa, pesca per mantenere un segreto. E la rosa blu (o tendente a tale colore) tanto bella quanto impossibile incarna il mistero più fitto.
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Ultimo aggiornamento: 15:44
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Il Museo etnografico della provincia di Belluno offre in questo periodo uno dei più forniti giardini di rose antiche dove nessuno dei 300 rosai presenti è stato comperato, ma erano o già in loco o arrivano dalle aree limitrofe del Bellunese. Ce ne sono di bellissime ed inebrianti come la Rosa Kazanlik, coltivata in Ungheria e Turchia per ricavarne l'essenza di rosa è stata trovata a Lasta di Livinallongo). Ad esempio la rosa Jacques Cartier (di un tenero colore rosa pallido, profumata e rifiorente) è stata recuperata nell'orto di una balia di Porcen (Seren del Grappa) che aveva prelevato alcune talee a Varese. ma ci sono anche esemplari sconosciuti, come quelli arrivate dal Rio Grande do Sul da discendenti di veneti emigrati. Rose antiche anche in Friuli Venezia Giulia, a Pordenone, al "Rosto Parco Galvani" dove fioriscono 185 varietà di rose appartenenti a 40 specie diverse. Per non dimenticare Artegna (Udine) dove esiste uno dei più grandi roseti d'Europa, una stupenda raccolta di rose antiche, classiche e inglesi, botaniche e rampicanti realizzato dalla signora Eleonora Garlant e dal marito Valentino. Rose che si presentano in centinaia di colori, tranne (come per altri fiori) il blu. Agli inizi dell'800 fu addirittura offerto un premio di 1000 sterline a chi fosse riuscito a ibridare una rosa blu. Premio che rimase nel cassetto. E il motivo è semplice: la delfinidina, che regala ai fiori colorazioni azzurre o celesti, sono presenti nelle rose, ma silenti. C'è una sola rosa che ha qualche sfumatura (impercettibile) d'azzurro, la Blue moon. E se volete farne gradito omaggio si cono regole da ricordare: rossa è passione, arancio il fascino, bianca l'amore spirituale, rosa come segno d'affetto, gialla la gelosia, ma anche la vivacità, corallo, il desiderio!, muschiata la bellezza capricciosa, pesca per mantenere un segreto. E la rosa blu (o tendente a tale colore) tanto bella quanto impossibile incarna il mistero più fitto.
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