Lo strano caso di Marostica
«Ecco chi strappa i miei volantini»

Domenica 18 Gennaio 2015 di Claudio Strati
Giuliano Stefani e la foto scattata mentre, sostiene, staccano il suo volantino
MAROSTICA (Vicenza) - Si accumulano le denunce, e ora Giuliano Stefani, di recente incatenatosi davanti al municipio per protesta, intende integrare quella da lui presentata contro gli ignoti che facevano sparire i suoi volantini con un nome e un cognome. La vicenda del presunto supercondominio di quartiere San Benedetto si sta avvitando, quando ormai mancano poche settimane all'udienza (anticipata di due anni per "grave causa") per la revisione della sentenza della Corte d'Appello di Venezia che dovrebbe finalmente mettere un punto fermo sul caso, ovvero dire se quella lettera di Etra prodotta agli atti, ritenuta prova non accoglibile in primo grado a Bassano, poi invece diventata prova regina a Venezia, era vera o era un falso.



Stefani, portavoce dei residenti e proprietari della palazzina Ater non allineati, dice che era taroccata, anche perchè lui andò all'Etra e all'archivio del protocollo non c'era traccia di quella versione. "In più ricordo che la sentenza fu scritta a mano e in modo pressochè illeggibile - rincara - e comunque c'è una enorme differenza tra le affermazioni sul fatto che le aree del quartiere siano private, quando c'è stata una lettera ufficiale del Comune, due anni fa, che ha dichiarato invece essere pubbliche".



La diatriba si trascina ormai da 15 anni e riguarda la lite tra i residenti da una parte e Comune e Ater dall'altra perchè i costi di manutenzione delle aree "comuni" sono sempre stati addossati a loro mentre, sostengono, in base a convenzioni del Comune con Iacp/Ater, e col quartiere, andavano sostenuti dali enti. Si sono accumulate decine di migliaia di euro di spese legali, dopo le vicende processuali sono partiti i prelievi forzosi su pensioni e stipendi. Ma Stefani chiede giustizia e da anni attacca il silenzio delle forze politiche locali che, dice, da anni fanno gli struzzi per cause di forza maggiore e in omaggio a eventuali "poteri forti".



E ora ha fotografato un addetto comunale, Nereo Sanagatta, mentre staccava uno dei tanti volantini di protesta che lui aveva affisso (dopo aver pagato le tasse previste) in una bacheca destinata agli avvisi vicina alla biblioteca, secondo lui prova eloquente dell'avversità del Comune verso la sua protesta. La sindaca marica Dalla Valle, pochi giorni fa, ha dichiarato al Gazzettino che non intende più fare tante dichiarazioni sul caso, anche perchè i toni usati da Giuliano Stefani sono stati ritenuti spesso denigratori e si riserva di tutelarsi.



Nel frattempo la vicenda, seppellita da una coltre di ipocrisia da tempo, viene improvvisamente scoperta da vari media. Negli ultimi tre anni solo Il Gazzettino l'ha raccontata, con decine di articoli, e altrove invece è stata bellamente ignorata e, racconta Stefani, anche facendogli sapere che non si poteva pubblicare... Ora che è saltato il tappo, c'è chi ha scoperto di colpo l'ebbrezza della libertà di raccontare la notizia. Meglio tardi che mai, in attesa di capire come evolverà la vicenda.
Ultimo aggiornamento: 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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