Caso San Benedetto, la decisione
è di non decidere: ennesimo rinvio

Sabato 21 Febbraio 2015 di Paola Gonzo
Marostica, il sindaco Marica Dalla Valle in consiglio

MAROSTICA (Vicenza) - Mozione respinta. Ha un che di amaro l'applauso sarcastico che parte dalle mani di Giuliano Stefani di fronte all'ennesimo protrarsi della decisione sulle sorti del quartiere S. Benedetto a Marostica. Dinanzi alla mozione Scettro che chiedeva all'amministrazione comunale una pronuncia sulla convenzione del 1988 tra Ater (ex Iacp) e Comune in cui si stabilisce che la zona in questione deve essere mantenuta e curata da Ater, salvo previa autorizzazione del Comune (mai rintracciata) per il trasferimento dell'obbligo ai condomini, il consiglio riunitosi ieri sera ha alzato il cartello lavori in corso rinviando la presa di posizione definitiva.

«È stato dato incarico - ha messo in chiaro l'assessore Antonio Capuzzo - alla commissione urbanistica lavori pubblici di esaminare la questione e sono già state svolte sei riunioni. La prossima - ha anticipato - è prevista lunedì prossimo. Alla luce di ciò non è possibile fornire una risposta definitiva sulla convenzione, in quanto questa presuppone la conclusione dell'iter di valutazione tuttora in corso, ma è evidente che la questione ci sta a cuore».

Pronte le obiezioni dai banchi della minoranza. «Il tempo trascorso dall'ultima riunione, avvenuta il 18 dicembre scorso - ha contestato Mariateresa Costa - è decisamente troppo. Qui non si tratta di tergiversare: la scelta da prendere è politica, per mettere fine ad una logorante diatriba che si trascina da ben quindici anni».

Diatriba che è ora al vaglio della Corte d'Appello di Venezia in attesa di una sentenza revocatoria di quella di primo grado in cui Stefani e gli altri ricorrenti erano risultati soccombenti, ed era già stata destinataria di una mozione nel 2008. Anche in tale occasione non si era giunti ad approvazione e perciò l'opposizione aveva abbandonato il consiglio in segno di protesta.

Opposizione che oggi, in parte, siede al tavolo della giunta. All'ex sindaco Gianni Scettro l'intervento conclusivo. «È giunto il momento - ha asserito - che Comune e Ater si siedano attorno ad un tavolo e prendano una decisione. Io avrei anche in mente qualche soluzione, ma - alza le mani - non spetta a me decidere». «Aspetteremo ancora, io, i cinque ricorrenti e dietro di noi le 82 famiglie del quartiere, senza dimenticare - ha concluso Stefani - che non mancano i presupposti per procedere anche in via penale».

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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