La casa gratis ai rifugiati pachistani:
«Mi ricordo degli sfollati del Vajont»

Mercoledì 12 Agosto 2015
La casa gratis ai rifugiati pachistani: «Mi ricordo degli sfollati del Vajont»
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BELLUNO - Hanno una casa che non usano. Quattro stanze in un tipico e suggestivo edificio di pietra - stretto ed alto - con le porte che, nell'emergenza, si sono spalancate. Da alcuni giorni ci vive, in dignità, una famiglia di pakistani che stanno aspettando il riconoscimento dello status di rifugiati politici. Mamma, papà e tre bambini: 3 anni, 5 anni, 7 anni. Nelle gambe hanno migliaia e migliaia di km, dal Pakistan ai Balcani.

L'abitazione che si trova a Casso è di proprietà di Patrizia, moglie di Giovanni De Lorenzi, già presidente di Longarone Fiere ed ex sindaco del Comune di Erto-Casso. Nell'offrirla gratis si è appoggiato alla Prefettura di Pordenone che agisce di concerto con l'Associazione Nuovi vicini, un braccio operativo della Caritas.

«Sono scappati dalla violenza, dalle difficoltà di vivere in un Paese instabile», afferma De Lorenzi, precisando che la famiglia era ospite in una comunità di Pordenone, ma per loro si cercava una sistemazione più adatta. «Nel borgo di Casso la comunità è piccola, l'integrazione non sarà difficile», è la sua aspettativa. Ora, quindi, per la scuola e il disbrigo delle attività di routine la famiglia pakistana graviterà su Longarone e sul Bellunese. Una disponibilità questa che mira a porsi come un esempio, un incentivo, un invito alla memoria: «A ricordarsi che, nell'ottobre 1963, gli sfollati del Vajont furono accolti dappertutto e da chiunque - sono parole di De Lorenzi, che ripensa anche al papà, perito in Nigeria sul lavoro - venne assistito nel trapasso anche dalla gente del posto, forse ascendenti di persone a cui ora si rifiuta aiuto. E cosa sarebbe stato dei nostri alpini, durante la ritirata in Russia, se le donne e i contadini non avessero aperto le isbe allungando un piatto di zuppa e un giaciglio, salvandone migliaia? È ora di ricambiare la solidarietà ricevuta».

De Lorenzi sa di andare controcorrente. Tant'è che precisa: «Non è che hanno tutti i torti quanti vorrebbero respingere i migranti, quando le modalità generali di accoglienza sono così tanto improvvisate».

Ultimo aggiornamento: 14:56
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