VICENZA - "Non si è trattato di un semplice incidente". Polemiche sullo scontro, avvenuto il 21 luglio a Campiglia dei Berici, in provincia di Vicenza, tra un'autobotte e un camion delle immondizie. Uno scontro che ha provocato la morte dei due conducenti, Carlo Albanese, 60 anni di Cologna Veneta (Verona) e Daniele Mestriner, 56 anni di Pianiga, nel Veneziano.
Per la Cgil tutto fa pensare a "una tragedia annunciata". Per Agostino Di Maria e Enrico Ciligot, rispettivamente responsabile della funzione pubblica della Cgil di Vicenza e Padova, l'attività degli operatori ecologici, nel capoluogo berico come nel resto del Veneto, è sempre più stressante.
"Alle polveri, ai movimenti ripetuti e al rischio biologico si è aggiunta l'intensificazione del lavoro - attaccano - L'aumento della raccolta differenziata è stato scaricato sugli addetti. L'Inail registra un incremento vertiginoso di infortuni da sforzo". In merito all'incidente di Campiglia dei Berici, per i sindacalisti le indagini si dovranno concentrare in particolare sui carichi di lavoro delle due vittime. "Sarebbe interessante verificare le ore settimanali medie e le tabelle di marcia - rincarano Di Maria e Ciligot -. Quante volte è sceso e risalito il responsabile alla raccolta? Con le temperature elevate le condizioni di lavoro potrebbero essere peggiorate aumentando il rischio di svenimenti".