È il momento della verità: nei giorni di
Caronte alle finestre sventola il tricolore

Domenica 1 Luglio 2012 di Edoardo Pittalis
Bandiere tricolori esposte alle finestre
C’ un megaschermo in ogni piazza, alle finestre sventolano tricolori come un anno fa quando l’Italia si ricordava che era unita da 150 anni. Uniti questa volta nel nome del calcio. "Caronte" infuoca il Paese, avverte che l’estate è già piena, purtroppo l’anticiclone non sa leggere e non rispetta nemmeno i cartelli con la scritta "zona terremotata".



A Kiev ci attende la Spagna sulla strada del titolo europeo. Ci sarà anche Monti in tribuna, l’altro SuperMario azzurro, quello più esperto di spread e bond che di cross e rigori. Ma conteranno soprattutto i gol di SuperMario Balotelli. Per lui in questi giorni i complimenti si sono sprecati e l’enfasi non ha conosciuti limiti. Da chi (RaiUno) ha scomodato perfino le rime carducciane: «Sta Mario imperatore in Varsavia...». Esercizio non proprio riuscitissimo. A chi non ha esitato a recarsi (Studio Aperto) davanti alla casa del paese bresciano di Concesio, dove abita la famiglia Balotelli, per annunciare come in una visione mistica: «Un paese noto finora solo per aver dato i natali a Paolo VI». Prima imperatore, poi più di Papa. Il vero segnale del miracolo sono state le parole di Borghezio: «Se è un padano di pelle scura mi va benissimo».



Sarà il momento della verità, come dicono gli spagnoli quando il torero scende dell’arena. La Spagna era fino a ieri così tanto favorita che adesso ha paura. È una buona Italia, solida in difesa, fortissima a centrocampo, con un attaccante completo e un partner ideale. C’è tutto per sognare e anche per non essere svegliati.
Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA