Università, a Nordest le migliori
d'Italia: Verona davanti a Padova

Lunedì 23 Giugno 2014 di Daniela Boresi
Un'aula universitaria a Padova
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VENEZIA - È a Nordest la miglior formazione universitaria. Svetta Verona a livello nazionale, insegue Padova, ben si posiziona Venezia sia con Ca’ Foscari sia con lo Iuav e anche Udine e Trieste dicono la loro. La classifica effettuata come ogni anno de "Il Sole 24 ore", basato sul rapporto del 2013 dell’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, premia di granluga gli Atenei di Veneto e Friuli Venezia Giulia che non si posizionano ai vertici solamente della classifica generale, ma anche in quelle per settori. Lo Iuav, ad esempio, si trova al primo posto in Italia per quanto riguarda la percentuale di crediti ottenuti all’estero e per la media di crediti formativi ottenuti in un anno per iscritto. Come ha un’eccellete posizione (al secondo posto) per la percentuale di immatricolati iscritti al secondo anno nella stessa università. E tutto superando Atenei che vantavano un consolidato posizionamento ai vertici come il Politecnico di Milano (terzo posto o Bologna, quarto). Ma la vera sorpresa è Verona che come sottolinea anche il rettore Nicola Sartor è riuscita a fare un sorprendente balzo in avanti, passando dal 26esimo posto del 2012 al primo del 2013.

«É una soddisfazione, questa classifica ci premia a tutto tondo - sostiene il rettore - Siamo i primi a livello nazionale nel campo della ricerca e ai primi posti in quello della didattica. Il nostro obiettivo è ora quello di migliorare la performance anche in questo ambito». E la capacità di fare ricerca oltre all’attrattiva hanno fato la differenza. «Abbiamo fatto sforzi, che hanno comportato attività aggiuntive per gli studenti e per i docenti, ma questo ci ha premiati - aggiunge il professor Sartor - Questa classifica ora ci porta una ad una posizione di maggiore visibilità e quindi anche maggiori iscritti provenienti da fuori città e da fuori regione. Questo per noi è un maggior arricchimento». La classifica tiene in considerazione sia la didattica sia la ricerca, oltre che nuovi indicatori quali le borse di studio, il corpo docente, gli stage e i crediti che vengono acquisiti all’estero.

Soddisfatto anche il rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro. «É un risultato molto positivo e lo è su più fronti di attività, dalla ricerca alla mobilità internazionale, alla media di crediti formativi dei nostri studenti. - commenta - Nonostante il proliferare di classifiche che può generare qualche confusione, per il nostro ateneo questi numeri confermano la riuscita di un effettivo percorso intrapreso che ha migliorato la qualità della ricerca, potenziato il reclutamento di giovani e talentuosi ricercatori, implementato la mobilità internazionale dei nostri studenti e docenti con ottimi risultati sul piano occupazionale per i laureati del nostro ateneo». Una "scalata" anche per Padova che dal 21esimo posto della precedente gradutoria è salita al quinto e che in altre classifiche (Censis) gode di posizioni ancora più favorevoli. Come conferma anche il rettore dell’Ateneo patavino Giuseppe Zaccaria. «Pur sapendo della difficoltà nello stabilire graduatorie tenendo conto e quindi pesando molti e disparati indicatori, valuto ampiamente positivo il quinto posto generale del nostro Ateneo - sottolinea - Le valutazioni positive gratificano il lavoro puntuale e quotidiano di tutte le persone coinvolte nella vita dell’Ateneo e ci servono da pungolo per migliorare ancora di più». La crescita degli Atenei veneti è senza dubbio legata a due fattori: il primo quello di avere puntato sul rinnovamento dell’offerta didattica e l’altro dell’essere, sempre di più, attrattivi nei confronti degli studenti provenienti soprattutto dal Sud Italia. Area quest’ultima che si trova in netta discesa, con Atenei come Napoli, Reggio Calabria o Palermo scivolati agli ultimi posti.
Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 14:38