Strage di Parigi: il leader degli Eagles of Death Metal probabile obiettivo dei terroristi del Bataclan

Martedì 29 Dicembre 2015 di Ida Artiaco
Strage di Parigi: il leader degli Eagles of Death Metal probabile obiettivo dei terroristi del Bataclan
A quasi due mesi di distanza dai tragici fatti di Parigi, in cui persero la vita 130 persone per mano dei terroristi islamici, emergono nuovi particolari che aiutano a ricostruire meglio cosa successe la sera del 13 novembre scorso nella Capitale francese. L’ultima notizia trapelata dagli inquirenti riguarda la strage del Bataclan. Secondo indiscrezioni, il vero obiettivo dei jihadisti potrebbe essere stato il cantante e leader degli Eagles of Death Metal, Jesse Hughes. L’informazione è stata riportata dal corrispondente francese del Daily Mail, Peter Allen, dopo aver attentamente confrontato le news date dai media francesi.
Alcuni testimoni sopravvissuti quella sera avrebbero raccontato di aver sentito gli islamici urlare: «Dove sono gli Yankee? Dove è il cantante?». Lo stesso leader della band che si stava esibendo sul palco del teatro parigino sarebbe stato sulla linea di fuoco dei terroristi. Il motivo? Hughes, il cui soprannome è “Il Diavolo”, è un devoto cristiano oltre che repubblicano, appassionato del possesso delle armi negli Stati Uniti e sostenitore della campagna presidenziale di Donald Trump, più volte accusato di essere islamofobo a causa delle suo osservazioni esplicite contro i musulmani.
Non solo. Come riporta il giornalista inglese, a sostegno dell’ipotesi ci sarebbe anche il fatto che proprio Hughes abbia prodotto un podcast radiofonico su Barack Obama dal titolo “Il nostro presidente è un musulmano nato all’estero”. Dalle indagini sarebbe ancora emerso un altro fatto: il Bataclan è stato già in passato oggetto di minacce a causa delle serate di raccolta fondi a sostegno dell’esercito israeliano organizzate dai proprietario di religione ebraica. Sostenitrice del credo di Jahvè sarebbe anche la band americana, che più volte si è esibita a Tel Aviv, anche pochi giorni prima del concerto di Parigi.
Proprio per questo, scrive il corrispondente, «dalle autorità francesi erano state ricevute avvertenze specifiche, ma nonostante questo la sicurezza era minima la notte dell’attacco, con solo una manciata di portieri disarmati in servizio». Intanto la band è tornata a lavoro: il loro tour, che era stato sospeso dopo il 13 novembre, è stato riprogrammato. Tra le date, anche tre concerti in Italia il prossimo febbraio. 
 
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