Una baby-sitter dell'Indiana è attualmenteindagata da parte del Dipartimento di Stato dopo che un video in cui fa cadere secchiate d'acqua su una bimba di 7 mesi è diventato virale.
Il video è stato pubblicato originariamente da Desiree Howell, una madre che si trovava nello stesso acqua-park di Greenwood con i suoi figli, e ha notato la scena poiché la piccola urlava e si agitava, per niente divertita dal gioco. Howell ha detto che ha visto la babysitter posizionare la piccola sotto il grande secchio più volte, e ha chiamato la polizia poiché temeva per la sicurezza del bambino. Nell'attesa, ha girato il video.
Secondo il post di Facebook, Howell sperava che con la pubblicazione del video avrebe potuto scoprire l'identità della donna e trovare la madre della piccola. Cosa che è accaduta dopo poche ore. "Quando l'ho visto ho pianto istericamente, tremavo", ha detto la madre della piccola, la 19enne Brittany Dixson, all'IndyStar. La donna ha poi riferito di aver licenziato la baby-sitter e portato la figlioletta dal medico per scongiurare presenza d'acqua nei polmoni.
Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 22:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il video è stato pubblicato originariamente da Desiree Howell, una madre che si trovava nello stesso acqua-park di Greenwood con i suoi figli, e ha notato la scena poiché la piccola urlava e si agitava, per niente divertita dal gioco. Howell ha detto che ha visto la babysitter posizionare la piccola sotto il grande secchio più volte, e ha chiamato la polizia poiché temeva per la sicurezza del bambino. Nell'attesa, ha girato il video.
Secondo il post di Facebook, Howell sperava che con la pubblicazione del video avrebe potuto scoprire l'identità della donna e trovare la madre della piccola. Cosa che è accaduta dopo poche ore. "Quando l'ho visto ho pianto istericamente, tremavo", ha detto la madre della piccola, la 19enne Brittany Dixson, all'IndyStar. La donna ha poi riferito di aver licenziato la baby-sitter e portato la figlioletta dal medico per scongiurare presenza d'acqua nei polmoni.
