Salario dignitoso, ecco la nuova proposta oltre il "minimo" (che slitta): la maggioranza attenderà il Cnel

Firma day del Pd. Dopo il Cnel maggioranza rinvia in commissione

Giovedì 5 Ottobre 2023
Salario dignitoso, ecco la nuova proposta oltre il "minimo" (che slitta): la maggioranza attenderà il Cnel

Il progetto di salario minimo si allontana mentre all'orizzonte si affaccia il concetto di 'salario dignitoso'. Potrebbero per questo essere messi in campo una serie di strumenti e qualche incentivo trovare spazio anche in manovra con l'idea di alzare la media salariale adesso di 7,10 euro orari.

Eccoli: una spinta ad un rapido rinnovo dei contratti, un più stretto collegamento tra retribuzione e produttività nel secondo livello contrattuale, un giro di vite sugli accordi pirata di sigle non rappresentative. Sono temi su cui potrebbe intervenire anche la proposta del Cnel.

Il testo

Il testo, su cui saranno apportate le modifiche richieste dalle parti sociali, potrebbe avere una visuale molto più ampia del solo salario d'ingresso. Con l'obiettivo di ottenere anche l'ok della Uil e della Cgil, astenuta la prima, contraria la seconda nell'ultima votazione. Il documento di certo approderà a ore sul tavolo del comitato ristretto del Consiglio Nazionale guidato da Renato Brunetta e ci sarà battaglia prima di ottenere il via libera definitivo il 12 ottobre.

Lo scontro politico

È comunque bastato già il primo testo tecnico per infiammare lo scontro politico. L'opposizione accusa la maggioranza di voler affossare il progetto e il Pd ha organizzato per domenica prossima un firma day a favore del proprio progetto calendarizzato per il 17 in aula alla Camera. Ma è nell'aria un rinvio di quello che si preannunciava comunque come un braccio di ferro parlamentare: la maggioranza attenderà il Cnel e poi avanzerà una propria proposta che avrà l'effetto di riportare il dibattito e l'iter nella sede della commissione Lavoro, da dove era partito. Poi certo in Parlamento arriva la manovra e la sessione di bilancio e, anche se non è escluso che siano possibili ritagli di confronto, è chiaro che passerà del tempo. La strada sembra già tracciata. Lo si capisce anche ascoltando le parole del ministro del lavoro, Marina Elvira al question time. L'iter - ha spiegato assicurando la massima attenzione sul tema - «è rimesso alla volontà sovrana del Parlamento». E poi: «Il tema più ampio su cui istituzioni e parti sociali sono chiamate a confrontarsi è quello del salario dignitoso, che va oltre il salario minimo e richiede una contrattazione di qualità capace di trovare strumenti e implementare garanzie».

Le valutazioni del Cnel

Acquistano allora un chiaro senso le valutazioni tecniche indicate già nel primo documento del Cnel, nel quale è spiegato che l'Italia ha alti standard di contrattazione collettiva, vicini al 100% di copertura. Lo stesso documento fa anche il conto sul valore medio orario delle retribuzioni (7,10 euro), e di quello mediano (a 6,85 euro). Sono questi valori che il governo vorrebbe far aumentare, non quelli d'ingresso. Certo il Cnel rileva che ci sono 353 contratti pirati, per un totale di 54.220 lavoratori, firmati da organizzazioni meno rappresentative. Ma è anche vero che quelli di Cgil, Cisl e Uil valgono per il 96,5% dei dipendenti italiani. La contrattazione è la strada maestra. Ma - suggerisce il Cnel - serve un 'piano d'azione in materia di salari adeguati', dignitosi. Il nodo del salario minimo comunque rimane. Spinge per questo il sindacato - il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri ha definito discutibili i valori presi a riferimento dal Cnel - e l'opposizione. Quest'ultima accusa il governo e la maggioranza di voler affossare il progetto e di usare il Cnel a questo scopo: aa Calenda di Azione a Fratoianni e Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra. Parla di 'giochinì il leader M5s, Giuseppe Conte mentre il moderato Calenda sollecita la 'mobilitazionè proprio mentre la segretaria del Pd Elly Schlein chiama la sinistra in piazza l'11 novembre e annuncia per la prossima domenica la raccolta firme. Ed è chiaro a tutti - anche alla maggioranza - che il salario minimo è un tema popolare che può essere il primo punto d'incontro per avvicinare e rendere più incisive le varie anime dell'opposizione.

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