Il rincaro Iva scatterà dal 2014. Tredicesime, sgravi in arrivo

Martedì 17 Settembre 2013 di Giusy Franzese
Il ministro Fabrizio Saccomanni
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ROMA - L’aumento dell’Iva non scongiurato. Seppure si riuscir a evitare il maggior carico previsto da ottobre per gli ultimi mesi dell’anno, il rincaro nel 2014 è questione decisamente più difficile. A gelare le speranze è direttamente il presidente del Consiglio. La «vicenda è complicata. Si tratta di cifre molto elevate» spiega Enrico Letta negli studi Rai di Porta a Porta. «L’aumento è stato deciso due anni fa, confermato l’anno scorso e i soldi di queste entrate sono stati già spesi. La complessità è profonda, oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto una riunione e ne faremo altre» dice. Di sicuro in arrivo c’è una riforma delle aliquote per risolvere le «stranezze» presenti.

Per aiutare la ripresa nel 2014 Letta conta di tagliare il cuneo fiscale. Il premier conferma quanto anticipato da Il Messaggero: l’azione si muoverà su due binari paralleli, da una parte alleggerirà gli oneri fiscali a carico delle imprese, dall’altra renderà più pesanti le buste paga dei lavoratori. «La legge di stabilità per il 2014 avrà come cuore l’intervento per ridurre le tasse sul lavoro e aumentare i soldi in busta paga» dice. Le risorse disponibili dipenderanno anche dalla capacità di tagliare la spesa improduttiva: «Entro l’approvazione della legge di stabilità e cioè entro la fine dell’anno, saremo in condizione di presentare una prima tranche di interventi» promette il premier. Iil ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, nei giorni scorsi aveva parlato della nascita di una task force per la spending review. Ieri Letta ha annunciato la nomina «entro settembre» di un commissario.

IL MENÙ

Per le imprese le portate principali dovrebbero consistere in un potenziamento delle deduzioni forfettarie Irap, in continuità con quanto previsto dalla legge di stabilità dello scorso anno, e ulteriori incentivi per l’assunzione e la stabilizzazione di giovani a tempo indeterminato. Meno tasse, quindi, e meno precarietà. Per rendere più pesante la busta paga resta l’ipotesi di un intervento di detassazione delle tredicesime (con un effetto di 100 euro in più) a partire dal 2014.

I sindacati per ora non entrano nel merito delle indiscrezioni. Dice il leader Cisl, Raffaele Bonanni: «Prima si apre il confronto meglio è. In ogni caso non bastano interventi una tantum. Occorre una riforma strutturale del fisco con un intervento choc che faccia crescere salari e consumi». La Camusso, leader Cgil, da giorni va ripetendo che «serve una politica economica che cominci dagli investimenti e che dia reddito ai lavoratori». In corso d’Italia non nascondono la diffidenza per interventi con effetti troppo in là nel tempo. Secco Luigi Angeletti, numero uno Uil: «Noi siamo per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati».

In Confindustria battono il tasto sulla consistenza degli interventi. «Sul costo del lavoro non bastano qualche centinaia di milioni» avverte il leader degli imprenditori, Giorgio Squinzi, che torna a chiedere a Letta «la mobilitazione di diversi miliardi di euro». Una detassazione delle tredicesime non dispiacerebbe a Confesercenti. Per Cesare Damiano(Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera, «fa bene Letta a precisare che i vantaggi fiscali non saranno solo per le imprese, ma anche per i lavoratori». E anche nel Pdl c’è apprezzamento. Dice Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato: «Ogni detassazione, che favorisca consumi e produzione, è gradita. Poi vedremo come si comporrà il menù. L’importante è che il tutto avvenga con tagli significativi di spesa improduttiva e non con altre tasse».

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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