Rovigo. «La ZLS è un'opportunità: può cambiare il territorio». Il presidente dell'Ordine dei commercialisti assicura la «consulenza strategica»

Mercoledì 22 Novembre 2023 di Massimo Casagrande
Il presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti di Rovigo, Riccardo Borgato

Con quasi 23 mila imprese attive di cui 4500 società di capitali, Rovigo ha un tessuto economico con delle proprie specificità, rispetto alle altre province venete. Riccardo Borgato, qual è il ruolo dell'Ordine dei Commercialisti nel sostenere l'economia locale?

«Effettivamente, Rovigo presenta un quadro economico particolare: con una popolazione di oltre 314 mila abitanti e un PIL pro-capite che si attesta al 89,3% della media nazionale, indica che ci sono potenziali aree di crescita.

In questo contesto, l'Ordine dei Commercialisti di Rovigo svolge un ruolo fondamentale. Siamo impegnati nell'assistere le imprese - che ammontano a quasi 23.000 - nel navigare il complesso panorama fiscale e normativo. Questo aiuta le aziende a massimizzare la loro efficienza e a contribuire in modo significativo alla crescita economica della regione. Inoltre, forniamo consulenza strategica che va oltre la semplice compliance normativo-fiscale, assistendo le imprese per sfruttare le nuove opportunità di mercato e per gestire in modo efficace le sfide finanziarie».

Guardando ai dati sull'iscrizione all'albo, con 315 membri attivi e un aumento delle Società Tra Professionisti, come vede l'evoluzione del ruolo dei commercialisti nei prossimi anni?

«L'incremento delle STP riflette una tendenza verso una maggiore collaborazione e specializzazione tra i professionisti. La nostra professione si sta evolvendo per rispondere meglio alle esigenze delle imprese moderne, che richiedono una consulenza non solo in ambito fiscale e contabile, ma anche in materie quali la digitalizzazione, la sostenibilità e la finanza internazionale. In questo scenario, l'Ordine dei Commercialisti di Rovigo si impegna a fornire formazione continua ai suoi iscritti, assicurando che siano attrezzati per affrontare le sfide future e per sostenere attivamente la crescita e l'innovazione delle imprese locali».

A proposito di crescita delle imprese, considerando l'importanza strategica del Polesine come Zona Logistica Semplificata, quali opportunità e sfide vede per il territorio?

«La designazione del Polesine come ZLS rappresenta un'opportunità fondamentale per la crescita economica dell'area. Questo status dovrebbe favorire un ambiente imprenditoriale più dinamico, attirando investimenti e incentivando la creazione di nuove attività. Le imprese potranno beneficiare di procedure semplificate, agevolazioni fiscali e accesso facilitato ai mercati internazionali, fattori cruciali per l'espansione economica. Tuttavia, queste opportunità portano con sé anche delle sfide, in particolare sulla specificità fiscale».

E qual è il vostro ruolo?

«In questo scenario, come commercialisti svolgiamo un ruolo essenziale nel prestare consulenza e supporto alle imprese per navigare efficacemente nel quadro normativo delle ZLS, massimizzando così i benefici offerti da questo status. Si tratta di comprendere e di aderire alle normative fiscali specifiche per gestire la logistica e le operazioni doganali, e per sfruttare le opportunità di finanziamento e di sviluppo. Inoltre, stiamo lavorando per rafforzare le competenze dei nostri iscritti in aree chiave come la logistica internazionale e il commercio estero, assicurando che le imprese del Polesine abbiano accesso ai migliori consulenti per guidarle in questo contesto in rapida evoluzione. L'obiettivo del territorio è quello di rendere il Polesine non solo un hub logistico, ma anche un centro di innovazione e di sviluppo economico, sostenuto da un tessuto professionale altamente qualificato».

La ZLS e l'accesso ad una fiscalità speciale sono funzionali ad attrarre anche grandi investitori in settori come la logistica, ci saranno ricadute positive per l'economia locale?

«Si tratterà di capire quanto le nuove iniziative saranno essenziali non solo per sostenere una fascia di occupazione medio - bassa, ma anche per generare sviluppo di filiera nell'intero territorio. Queste misure, infatti, se ben utilizzate non solo aumentano la liquidità disponibile per le aziende per espandere le loro operazioni e assumere nuovo personale, ma creano anche un ambiente più favorevole per l'innovazione e lo sviluppo. Ciò può portare a una maggiore diversificazione economica, riducendo la dipendenza da settori tradizionali e incoraggiando nuove iniziative in campi emergenti come la tecnologia e i servizi. Tuttavia, è cruciale monitorare da vicino l'impatto di questi investimenti per assicurarsi che i benefici siano distribuiti equamente attraverso la comunità. È importante che le politiche e le iniziative siano strutturate in modo tale da supportare non solo le grandi imprese ma anche le piccole imprese e i lavoratori autonomi. Inoltre, dovremmo essere attenti a garantire che questi investimenti non portino a una crescita non sostenibile o a squilibri nel mercato del lavoro. La sfida sarà quella di utilizzare questi strumenti in modo responsabile e inclusivo, assicurando che i benefici siano diffusi in tutta la regione e contribuiscano a un benessere economico sostenibile e a lungo termine».

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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