Squid Game - La sfida: chi è Lorenzo Nobilio, l'unico concorrente italiano del gioco-reality di Netflix? «Sembrava fosse reale»

Inizia oggi il reality di Netflix ispirato alla serie tv

Mercoledì 22 Novembre 2023
Squid Game: chi è Lorenzo Nobilio, il concorrente italiano del gioco-reality di Netflix

È uscito oggi «Squid Game: The Challenge», il nuovo game show di Netflix basato sulla fortunata serie sudcoreana «Squid Game».

Come nella serie, anche nel gioco 456 concorrenti si sfideranno per conquistare l'incredibile montepremi di 4,56 milioni di dollari, tra prove senza pietà e gare di resistenza.

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Tra i partecipanti, anche l'italiano Lorenzo Nobilio, giovane manager che sogna di cambiare vita. Scopriamo ora qualcosa su di lui e sulla sua vita, tra Londra, l'Italia e gli Stati Uniti.

Lorenzo Nobilio, chi è

Con il numero 161, Lorenzo Nobilio è uno dei 456 concorrenti di «Squid Game: The Challenge», il nuovo game show targato Netflix. «Maestro manipolatore», come gli piace definirsi, Lorenzo ha 26 anni ed ama disegnare vestiti e giocare a basket, ed è un fanatico della musica. 

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Manager nel mondo della finanza a Londra, ha deciso di partecipare al programma sperando di vincerlo e diventare multimilionario: «Lavoro in un fondo di private equity. Ero convinto di poter fare strada nel mio settore, ma la pandemia ha distrutto le mie ambizioni e adesso mi interessa molto di più tutto ciò che richiede creatività. Il fatto è che non credo più nei valori del mondo delle imprese. Basta con le regole, le imposizioni, il codice etico, la gente che ti dice cosa devi o non devi fare. Fate quello che vi pare. Si vive una volta sola. E tutto comunque è destinato a passare, meglio non avere rimpianti».

 

Le parole

«Sembrava che fosse reale, non ti sembrava di essere su un set». Intervistato da BBC News, Lorenzo Nobilio ha raccontato la sua esperienza: «Secondo la mia strategia, se mi fossi mantenuto ben nutrito (nascondendo le porzioni di altri concorrenti sotto il lenzuolo), sarei stato più forte degli altri per vincere. Sono arrivato oltre la linea del traguardo di Un, due, tre stella in sette ore, è stato molto lungo, ma si chiama «Squid Game: La Sfida», non è una vacanza all-inclusive alle Isole Canarie».

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Lo show aveva già fatto notizia all'inizio dell'anno, con alcuni dei partecipanti che si erano lamentati delle condizioni durissime del gioco. «Non è stato peggio di molti altri programmi di questo tipo, come "Survivor"», afferma il produttore esecutivo dello show Stephen Lambert. «Quando si mette in palio un premio enorme, è chiaro da subito che si tratta di uno show difficile a cui prendere parte».

I concorrenti

L'enorme premio ha attirato 81.000 candidature da tutto il mondo, ridotte a 456 concorrenti, che rappresentano per lo più gente normalissima. «Eravamo interessati ai giochi come test della natura umana, quindi volevamo la più ampia varietà possibile di persone», spiega uno degli altri produttori esecutivi dello show, John Hay. Quando non sono impegnati nelle sfide, i concorrenti sono completamente immersi nell'universo di Squid Game. Senza telefoni, vivono confinati in un dormitorio in stile prigione, dormendo su letti a castello a cinque piani, con il cibo razionato e distribuito dalle guardie minacciose.

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Come nel «Grande Fratello», lo schema del gioco fornisce ampio spazio alla creazione di alleanze e strategie. Nella serie originale, i concorrenti sudcoreani pieni di debiti prendono parte a giochi per bambini in cui chi perde muore, per cercare di accaparrarsi un enorme premio in denaro, che viene vinto solo dall'ultimo giocatore sopravvissuto. Nel reality game, sottolineano i produttori, i concorrenti sono mossi non dalla necessità ma dall'opportunità. E la motivazione di ognuno farà la differenza.

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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