MENU
https://www.ilgazzettino.it
ACCEDI ABBONATI

NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT
LEGGI IL GIORNALE

Cultura

Lunedì 25 Gennaio - agg. 04:42
  • HOME
  • Sezioni
    • Nordest
      • Venezia-Mestre
      • Treviso
      • Padova
      • Belluno
      • Rovigo
      • Vicenza-Bassano
      • Verona
      • Pordenone
      • Udine
      • Trieste
      • Primo Piano
    • Italia
    • Economia
      • MoltoEconomia
    • MoltoDonna
    • Obbligati a Crescere
      • Economia
      • Welfare
      • Mobilità
      • Donna
    • Sport
      • Calcio
      • Mercato
      • Rugby
      • Altri Sport
      • Statistiche
    • Esteri
    • Tecnologia
      • MoltoFuturo
    • Cultura e Spettacoli
    • Gossip
    • Le altre
    • Animali
    • Blog
    • Viaggi
      • Grandi Viaggi
      • Italia
      • Mondo
      • Hotel & Ristoranti
      • Speciale
      • Weekend
      • News
    • Salute
      • Focus
      • MoltoSalute
      • Medicina
      • Bambini e adolescenza
      • Benessere e fitness
      • Prevenzione
      • Alimentazione
      • Storie
    • Motori
    • Europa
  • Multimedia
    • Video
      • Primo Piano
      • Nordest
      • Sport
      • Società
      • Spettacoli
      • Tecnologia
      • Le Altre
      • Motori
      • Salute
      • In Vista
    • Foto
      • Cronaca
      • Italia
      • Mondo
      • Spettacoli
      • Sport
      • Persone
      • Animali
      • Nordest
  • Servizi
    • Meteo
    • Oroscopo
    • Necrologie
  • Network
    • Il Messaggero
    • Il Mattino
    • Leggo
    • Corriere Adriatico
    • Quotidiano di Puglia
    • Caltagirone Editore
    • Piemme
    • Guida allo Shopping

Il maestro Muti contro la televisione: «Basta cuochi, c'è bisogno di cultura»

Cultura
Sabato 18 Gennaio 2020 di Flaminia Bussotti
Riccardo Muti
  • 73,2 mila

VIENNA - Alla sua ottava tournée in Europa con la Chicago Symphony Orchestra, Riccardo Muti tradisce sul podio l'intesa magica che lo lega alla sua orchestra: una profonda interiorità ed essenzialità del gesto. Il tour lo porta a Napoli domani, poi Firenze e Milano. A Vienna ha diretto anche i Wiener Philharmoniker in un concerto il 14 alla memoria di Mariss Jansons, che quel giorno avrebbe compiuto 77 anni. Al grande direttore lettone e amico, Muti dedica anche l'applauso del Requiem di Verdi con la Cso. «Se ne è andato uno dei più grandi direttori del nostro tempo, il mondo della musica è diventato più piccolo e siamo tutti più poveri», ha detto al pubblico. Nel colloquio Muti irraggia distacco e un'aura velatamente amara e pensosa. Molti ricordi si affollano da un passato «remotissimo».

APPROFONDIMENTI
LA POLEMICA

Lo chef Circiello risponde a Muti: «Anche la cucina è...

IL PERSONAGGIO

Al San Carlo, il 19 gennaio, la prima data del tour italiano di...

SKY

Antonino Cannavacciuolo, ballo sexy a Masterchef: la mossa di bacino...

MASTERCHEF

Bruno Barbieri 'biricchino': quel pensiero malizioso sul nome...

LO SHOW

Masterchef 9, Iginio Massari allo Skill Test: la nuova e temutissima...

Questo tour con la Cso sembra un suo itinerario biografico, Napoli, Firenze, Milano.
«Napoli è la città dove sono nato, ho studiato con grandi maestri, ho fatto i primi esperimenti direzionali. Ho una formazione profondamente napoletana sia umanistica che musicale. A Napoli nasce tutto, qui sono nato da madre napoletana, ho studiato e qui sono sepolti i miei genitori. A Firenze il mio primo incarico nel 1968. Fu l'Orchestra del Maggio a volermi dopo un trionfale concerto con Sviatoslav Richter al piano. Sono stati anni straordinari. La prima regia operistica di Ronconi fu qui con Orfeo e Euridice di Gluck, e poi Manzù, Cagli, Vitez, il Guglielmo Tell integrale con l'orchestra che urlava di gioia e il violoncellista Bellucci che alla fine gridò Viva Rossini, viva l'Italia. Sembrano episodi di un passato remotissimo. Ricordo un Nabucco di Ronconi per allora provocatorio che scatenò contestazioni: Ronconi in Arno, tuonò una voce in galleria. A Milano la prima volta fu nel 1970 come direttore ospite. Nel 1986 diventai direttore musicale: quasi 20 anni meravigliosi. Ricordo un Requiem di Verdi nel 1989 poco prima della caduta del Muro eseguito a distanza di 24 ore alla Philharmonie a ovest e la sera dopo al Konzerthaus a est».

In Italia lamenta sempre lo stato della Cultura: lo farà anche stavolta? Vedrà dei politici?
«So che Franceschini verrà a Napoli. Ammiro l'attenzione che rivolge alla cultura intesa non come parola vuota ma come elemento formativo. Quindi sono felice che venga. So che la pensa come me, il problema è che dovrebbe essere circondato da persone che la pensino allo stesso modo. Quando vedo certi programmi della tv italiana passo a tv straniere per trovare cose di sostanza, e poi non se ne può più di cuochi e cucina. Il pubblico ormai applaude a comando: questa non è cultura, è narcotizzare la gente che avrebbe invece bisogno di una sferzata di cultura, che è la colonna vertebrale della nostra storia per non perdere l'identità di chi siamo».

Una statistica Ocse dà i giovani italiani sotto la media: come trova la loro maturità e cultura?
«Ho fondato la Cherubini nel 2004 e trovo le ultime generazioni più preparate non solo musicalmente, ma lo sono di motu proprio, devono combattere contro l'obnubilamento generale. I giovani sono la nostra speranza ma li dobbiamo aiutare a essere internazionali. Loro lo vogliono ma l'apparato statale rema contro. Basta pensare al livello culturale di certi politici Al Senato ho ricordato che le orchestre sono insufficienti, e le centinaia di giovani cge escono dai conservatori spesso non trovano lavoro perché mancano orchestre e teatri».

Lissner a Napoli, Pereira a Firenze, Meyer alla Scala: sintomatico dell'Italia?
«Non discuto la presenza di stranieri, Cimarosa e Paisiello erano famosi a Vienna, io stesso sono a Chicago. Dico con tutto il rispetto per loro, che sarebbe anche opportuno rivolgere lo sguardo anche ai nostri perché c'è una storia dei nostri teatri che appartiene alla storia d'Italia».

A Napoli dirigerà nel 2021 Don Giovanni con la regia di sua figlia Chiara, a Firenze forse Simon Boccanegra nel 2022. Quando farà un regalo ai milanesi e a Meyer e tornerà alla Scala con un'opera?
«Tutto non si può fare, sono sempre direttore e occupato. Queste mie collaborazioni seguono la successione del tour con la Chicago, Napoli, Firenze, Milano. Spero che questo percorso, come nella successione della tournée, succeda parimenti con La Scala e si rifletta nella pratica anche con Milano. Anzi, approfitto per fare gli auguri a Meyer di cui sono amico da anni».

Con la Cso chiude nel 22, e dopo? Nel 21 poi dirigerà ancora il Concerto di Capodanno
«Il contratto con la Chicago finiva quest'anno, mi hanno chiesto di estenderlo e ho dato due anni. Rimarrò legato ma non voglio avere più impegni di direttore musicale, voglio essere libero. Nel 22 saranno 54 anni sul podio: dopo resterò legato a loro e ai Wiener. Per un italiano è un onore dirigere il Concerto di Capodanno per la sesta volta».

Dall'alto della sua esperienza, quale è oggi il suo sguardo sull'Italia: fiducioso o preoccupato?
«Preoccupatissimo».

Il suo prossimo sogno?
«I sogni sono sempre quelli che non verranno mai esauditi: si ha la fortuna di una vita lunga e una mente chiara ma il mare della musica è talmente vasto che noi siamo solamente una goccia in questa vastità. Non è abbastanza».
 

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
IL FENOMENO

L'inglese di Renzi torna a far impazzire i social: il video è diventato virale

Governo, tra Conte e Renzi la sfida continua: ma il Pd sfila dal ring l’arma del voto Governo, Prodi: «Il voto è una follia, ma gli incidenti capitano»
CONFESSIONI

Stefano De Martino e l'infanzia a Torre Annunziata: «L'eroina arrivava fin sulle scale di casa»

Belen bacia il fidanzato su Instagram e scrive: «Quiero màs» Stefano de Martino, la sua biografia fa il giro del web: «Meno famoso delle sue ex»
TELEVISIONE

Marisa Laurito: «Grazie all'ipnosi regressiva ho scoperto chi ero nella vita precedente»

Raffaella Carrà: «Un Natale da cancellare: il 31 dicembre spacco tutto, a costo di chiamare il muratore» Muti, concerto a Vienna (senza pubblico): «A Capodanno il Covid non cancellerà la gioia»
L'INTERVISTA

La direttrice d'orchestra Speranza Scappucci: «Per Capodanno gli auguri di Mozart "Soave sia il vento"...» Più insofferenti e disorientati, ci salverà l'amore: così ci ha ha cambiato la pandemia

LA TRADIZIONE

Capodanno, noi che siamo cresciuti davanti alla tv guardando con il concerto di Vienna La direttrice d'orchestra Speranza Scappucci: «Per Capodanno gli auguri di Mozart "Soave sia il vento"...»

Pagina successiva
caricamento

CULTURA

Stefania Orlando, a Domenica Live spunta il fratello segreto: «Mi chiamo Gianni, voglio un suo abbraccio»

Domenica In anticipazioni, gli ospiti di Mara Venier: Lino Guanciale, Michele Bravi, Teo Mammucari

Keira Knightley: «Mai più scene di sesso nei film se il regista è un uomo»

Elisa Isoardi, la rivelazione su Fabrizio Frizzi a Verissimo: «Non riesco a chiamarlo collega. Il primo messaggio...». Silvia Toffanin commossa

C'è Posta per Te, un amore (quasi) finito per errore: la storia di Alessandro e Florinda che scalda il pubblico

di Alessandro Strabioli
Video

Ambulanza contro un palo a Ponte nelle Alpi

Morto il conduttore statunitense Larry King, eccolo ringraziare per l’ultima nomination agli Emmy

promo

OROSCOPO DI BRANKO

L'Oroscopo di Branko
Il cielo oggi vi dice che...
Branko legge e racconta le parole delle stelle, segno per segno...

LE PIÚ LETTE

Si masturba davanti alle donne nel parcheggio del centro commerciale: 36enne smascherato e multato di 10mila euro

Elisa Isoardi, la rivelazione su Fabrizio Frizzi a Verissimo: «Non riesco a chiamarlo collega. Il primo messaggio...». Silvia Toffanin commossa

Dorme in azienda per l'allarme furti, dopo una notte torna a casa: beffato dai ladri nel capannone

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmeonline.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci
  • CALTAGIRONE EDITORE
  • IL MESSAGGERO
  • IL MATTINO
  • CORRIERE ADRIATICO
  • QUOTIDIANO DI PUGLIA
  • LEGGO
Privacy Policy | Cookie Policy | INFORMAZIONI
Preferenze cookie
Società editrice © 2021 Il Gazzettino | C.F. 00744300286 P. IVA 02742610278 | CONTATTI | PUBBLICITÁ