SANREMO - Dopo il suo primo album totalmente in italiano, "L’anima vola" Elisa sta preparando il suo nuovo tour in partenza dal Veneto a marzo (il 7 Conegliano e l'8 a Padova) e nel frattempo attende che Francesco Renga interpreti a Sanremo una sua canzone.
"Vivendo adesso", scritta appositamente per il cantante friulano nato a Udine. E' una visione anomala della vita per Elisa, fotografando un momento piuttosto carnale di sesso subito e senza impegno. «L’idea mi è venuta pensando a lui, volevo fare una cosa molto maschile, che non appartenesse a me ma a lui e al suo personaggio e mi ha fatto piacere sentirgli dire che gli ho letto nel pensiero».
Forse le donne conoscono gli uomini più che il contrario?
«Forse, a parte Ligabue. Per lui non si può dire».
È la prima volta che scrivi per un uomo?
«No, avevo scritto una canzone anni fa per Andrea Bocelli, ma ero piccola, non l’ha scelta. Poi c’è stato Zampaglione. Ci frequentavamo a Roma e c’era un pezzo fatto in italiano nel 2001 che voleva cantare, ma poi non se nè fatto niente. Questa è la prima volta. Ma anche "Ti vorrei sollevare" la parte che canta Giuliano dei Negramaro l’avevo scritta io».
Avevi detto che non avresti scritto canzoni in italiano se non avessi avuto davvero qualcosa da dire, perchè eri più a tuo agio con l’inglese. Pentita o contenta del’album tutto italiano?
«Mi si è aperto un mondo sorprendente che non avevo previsto. Confermo che mi riesce più difficile scrivere in italiano che in inglese, ma sono ultra felice del risultato e di portarlo ora dal vivo. Suonare queste canzoni dal vivo è emozionante, una "bella pacca". Infatti nel concerto la prima parte andrò a schiaffo con le robe nuove. Parto senza fuochi d’artificio ma con “Non fa niente ormai”, una dichiarazione di stato. Mi limito a parlare di me, del mio spirito di oggi, perché sono successe cose importanti che ti rimodulano la scala dei valori interni, i figli, una stabilità diversa, più autostima».
Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 10:26
"Vivendo adesso", scritta appositamente per il cantante friulano nato a Udine. E' una visione anomala della vita per Elisa, fotografando un momento piuttosto carnale di sesso subito e senza impegno. «L’idea mi è venuta pensando a lui, volevo fare una cosa molto maschile, che non appartenesse a me ma a lui e al suo personaggio e mi ha fatto piacere sentirgli dire che gli ho letto nel pensiero».
Forse le donne conoscono gli uomini più che il contrario?
«Forse, a parte Ligabue. Per lui non si può dire».
È la prima volta che scrivi per un uomo?
«No, avevo scritto una canzone anni fa per Andrea Bocelli, ma ero piccola, non l’ha scelta. Poi c’è stato Zampaglione. Ci frequentavamo a Roma e c’era un pezzo fatto in italiano nel 2001 che voleva cantare, ma poi non se nè fatto niente. Questa è la prima volta. Ma anche "Ti vorrei sollevare" la parte che canta Giuliano dei Negramaro l’avevo scritta io».
Avevi detto che non avresti scritto canzoni in italiano se non avessi avuto davvero qualcosa da dire, perchè eri più a tuo agio con l’inglese. Pentita o contenta del’album tutto italiano?
«Mi si è aperto un mondo sorprendente che non avevo previsto. Confermo che mi riesce più difficile scrivere in italiano che in inglese, ma sono ultra felice del risultato e di portarlo ora dal vivo. Suonare queste canzoni dal vivo è emozionante, una "bella pacca". Infatti nel concerto la prima parte andrò a schiaffo con le robe nuove. Parto senza fuochi d’artificio ma con “Non fa niente ormai”, una dichiarazione di stato. Mi limito a parlare di me, del mio spirito di oggi, perché sono successe cose importanti che ti rimodulano la scala dei valori interni, i figli, una stabilità diversa, più autostima».
