Dalle composizioni di Andy Sheppard
le luci dei nuovi intinerari del jazz

Lunedì 15 Febbraio 2016 di Gianpaolo Bonzio
Dalle composizioni di Andy Sheppard le luci dei nuovi intinerari del jazz
MESTRE - Si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nella poetica contemporanea del jazz. Andy Sheppard viaggia ormai a livelli molto alti e domenica sera, al centro Candiani, ha deliziato il folto pubblico approdato a Mestre per vedere l’avvio del suo tour. Un inizio non certo semplice se si pensa che i musicisti del quartetto arrivavano da località diverse e che lo stesso contrabbassista Michel Benita è salito in sala praticamente all’ultimo momento a causa dei ritardi del suo aereo. Ma una volta che Sheppard è entrato, come per incanto, ogni tassello è andato al suo posto confermando una forte intesa tra gli artisti.

Classe 1957, il sassofonista inglese si esprime attraverso un fraseggio solido ma al tempo stesso raffinato, lasciando agli altri artisti (il batterista Michele Rabbia, il chitarrista Eivind Aarset e il contrabbassista Michel Benita) il compito di interagire con delicatezza alle sue articolate invenzioni sia con il tenore che con il soprano. Sheppard si discosta parecchio dall’immagine del sassofonista vulcanico, facendo emergere una suggestiva voce solista che spazia con naturalezza tra silenzi e tenui alchimie della sua band.

In questo contesto la sua diventa una narrazione praticamente inconfondibile, anche perchè coniuga la lunga esperienza nelle big band di Carla Bley e George Russell ad una curiosità per certi suoni europei. Non è un caso che nel suo ultimo lavoro "Surrounded by the sea" compaia anche una intrigante riproposizione del tradizionale celtico "Aoidh, na dean cadal idir".

Un legame forte se si pensa anche al sorprendente finale del concerto quando Sheppard, richiamato dal pubblico per il bis, ha deciso di concludere con una versione mozzafiato e quasi sussurrata di "And i love her", precisando che quella dei Beatles è stata una stagione fondamentale per la sua crescita come musicista.
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