Note in laguna: con Petrella e Guidi
le nuove strade del jazz italiano

Lunedì 25 Novembre 2013 di Gianpaolo Bonzio
Note in laguna: con Petrella e Guidi le nuove strade del jazz italiano
VENEZIA - Una nuova pagina del jazz italiano. È quella che hanno scritto Gianluca Petrella e Giovanni Guidi nel concerto a San Servolo nell’ambito della rassegna "Jazz Meeting".



Ancora giovani, esuberanti, ma al tempo stesso capaci di scovare scelte musicali che ne denotano uno spiccato carattere, i due musicisti hanno fatto capire al folto pubblico lagunare che l’attenzione che la critica ha avuto nei loro confronti non è certo casuale.



Su Petrella (classe 1975) il discorso è ancora più ampio. L’artista pugliese in questi anni è riuscito a far imporre all’attenzione del pubblico internazionale uno strumento solista, il trombone, che nella musica di matrice neroamericana è legato prevalentemente alle prime stagioni e che, per le innegabili difficoltà tecniche, spesso viene lasciato in secondo piano. A San Servolo il pianismo di Guidi e il lirismo di Petrella hanno invece creato una raffinata sintesi musicale, privilegiando i loro brani dotati di una forte carica visionaria, ma rileggendo anche, come già fatto nel disco "Soupstar", le pagine più note del jazz, in particolare con una curiosa rilettura di "Over the rainbow".



Quella di Petrella e Guidi è musica che non sceglie scorciatoie e che cerca costantemente un approccio di spessore. Da qui l’interesse del pubblico veneziano che ha applaudito a lungo i due solisti cresciuti, non a caso, al fianco di Enrico Rava.

Di Petrella, qualche mese fa, Rava ci aveva raccontato di essere rimasto colpito dal fraseggio che l’artista aveva già al suo precoce debutto. Ed ora la maturazione stilistica sembra annunciare nuove avventure.
Ultimo aggiornamento: 12:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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