Nuda e Tutti come te, i due nuovi singoli di Alex Britti sono già tormentoni social.
L'ultima quella con Joey Di Stefano, tiktoker coreografo, che ha trasformato le sue note in passi di danza. Ma come afferma lo stesso Britti i social non sono solo divertimento. Costituiscono infatti la nuova piattaforma di lancio di brani e artisti, lo stesso ruolo rivestito un tempo ricoperto da radio e televisione. Non senza influenze sui prodotti musicali. «Oggi le canzoni sono scritte a tag - afferma Britti - Le parole utilizzate come pop up. Non si segue una scrittura, quando si ascolta musica oggi si fanno altre cento altre cose, quindi c'è un mondo sonorità che arriva che è spesso rumore».
«Il primo a scrivere così tanti anni fa è stato Modugno, inserendo immagini forti dentro le canzoni. Adesso si è arrivati a estremizzare questa cosa. Poi c'è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio». Alex Britti racconta poi l'esperienza della paternità. Figlio di papà Umberto che aveva una macelleria e mamma Annita, a 7 anni inizia a suonare la chitarra per arrivare a 17 ad esibirsi nei locali della Capitale fino a cercare di replicare con il piccolo Edoardo, 6 anni, quanto fatto con lui dal nonno. «Mi definisco un papà non un mammo. Papà o mamma dovrebbe essere la stessa cosa anche se la legge è ancora troppo sbilanciata, nonostante gli ultimi passi importanti».
«La mia più grande porta in faccia? "Fu a Sanremo 1997 quando arrivai 15esimo e fui escluso insieme a Max Gazzè. Ma le porte in faccia non smettono mai di esserci e io credo che vada preso sempre ciò che lasciano di positivo».
@alexbrittiofficial @JOEY DI STEFANO ha fatto una coreografia per #TuttiComeTe ♬ Tutti come te