Rubano il presepe allestito dalla Pro loco di Opi, in uno dei borghi più belli d’Italia in provincia dell'Aquila. E’ caccia ai ladri del bambinello. Il sindaco e presidente della Comunità del Pnalm, Antonio Di Santo, invita l’autore del gesto a tornare sui suoi passi, per rimediare, come lui stesso lo definisce, al triste evento.
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Insieme a lui, l’appello del parroco, Don Yosef: «Restituitelo subito è il simbolo natalizio della cristianità». E’ successo nel piccolo comune di Opi, a pochi chilometri dalla capitale del Parco d’Abruzzo. Ignoti avrebbero agito di notte, smantellando completamente un prezioso presepe, collocato sul davanzale esterno della finestra dell’abitazione di Nunziata Boccia, 52 anni, maestra di sci e geometra del Comune. La casa derubata è nel centro storico del piccolo e prezioso borgo, in via Roma, nelle vicinanze della chiesa parrocchiale, Santa Maria Assunta. Enorme il dispiacere della donna e dei familiari anziani, soprattutto per il simbolo cristiano che è stato rubato, insieme alle luci che lo adornavano. L’iniziativa di allestire i presepi in piccole nicchie del borgo è partita dalla Pro loco di Opi e dai suoi collaboratori, che hanno distribuito tutto il materiale necessario, tra statue ed altro, a molti residenti. La finalità è stata quella di entrare nell’atmosfera natalizia e a rendere, ancora più caratteristico, il paese, visitato, in questo periodo, da numerosi turisti, appassionati di presepi, che hanno immortalato ogni angolo.