L'attore protagonista ha lo stesso nome del personaggio, Andrea. È un ventenne di Bari, studente, atleta paralimpico come il tennista scomparso il 4 febbraio scorso in un incidente stradale.
Il film sarà destinato a circuiti scolastici, come ha spiegato Longobardi: «La forza di Andrea sarà un esempio per giovani con difficoltà motorie e costituirà un forte messaggio di inclusività per tutti gli studenti». L'idea di trasporre in immagini la vita di Andrea Silvestrone, il presidente di Medea l'aveva avuta quando lo sportivo era ancora in vita. Il regista Leonardo Ginefra aveva accettato di scrivere il soggetto e dirigere le riprese, per i dettagli doveva incontrare in videochiamata il protagonista, deceduto due giorni prima dell'appuntamento: «Non accetto un lavoro se non mi coinvolge emotivamente - ha affermato Ginefra - le parole di Andrea, che ho ascoltato in vari video su internet, mi hanno commosso. Lui ha fatto della malattia un punto di forza. Il film racconterà non la vita di Andrea, ma la sua spiritualità».
Le riprese saranno effettuate prevalentemente presso il centro sportivo Trisi. La trama oscillerà tra il reale e l'onirico, con scene in cui Andrea appare e scompare dalla vista di Francesco Longobardi che dialoga con lui attraverso ricordi e messaggi di speranza. Nel cast anche il vero preparatore atletico di Silvestrone, Bruna D'Albenzio. Presente alla conferenza stampa l'assessore allo sport del Comune di Montesilvano Alessandro Pompei. Andrea Di Nardo ha la prestanza fisica e la dolcezza ideali per il ruolo. Paraplegico dalla nascita, pratica nuoto agonistico e non ha esitato ad accogliere la proposta di Ginefra. Ha studiato le parole, i gesti del personaggio: «Sono rimasto colpito dalle sue parole, in particolare dai suoi consigli su come affrontare la vita - ha ammesso - era un uomo straordinario e ora desidero essere Andrea in ogni momento della sua vita, non solo al punto di vista sportivo. Se ce l'ha fatta lui posso farcela anche io».