Giulia Cecchettin, l'appello della studentessa del Politecnico: «Più istruzione contro la violenza»

Giovedì 23 Novembre 2023
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Un momento importante, sul palco dell’inaugurazione del 161° anno accademico del Politecnico di Milano: Veronica Marrocu, presidente del Consiglio degli Studenti dell’Ateneo, ha voluto lanciare un appello, ricordando Giulia Cecchettin. “Tra cinque giorni sarà la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: secondo il Sole24ORE, dall’1 gennaio al 1 ottobre 2023 ci sono state 90 vittime donne: di queste 47 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Questi numeri sono aumentati: Giulia Cecchettin era una studentessa, come me. Era una studentessa di ingegneria, come noi: venerdì si sarebbe dovuta laureare. Giulia non si è laureata: il suo corpo è stato ritrovato l’altro ieri vicino al Lago Barcis. Per l’ennesima volta, un uomo non ha accettato la fine della relazione e ha deciso di strappare a Giulia ciò che aveva di più prezioso: la vita. Dobbiamo agire e contrastare la violenza di genere: educate i vostri figli ed educate voi stessi. Non siate indifferenti: cogliete le sfumature e le richieste d’aiuto. Una vostra amica, una vostra collega, vostra figlia può essere una vittima: qual è la ragione per cui lo sottolineo con fermezza oggi? Perché alla radice di tutto si pone sempre l’istruzione e abbiamo oggi più che mai bisogno di una rivoluzione culturale: per attuarla è necessario investire in un ruolo diverso nella società rispetto a quello imposto dal sistema patriarcale”, ha affermato. Nel lungo discorso, poi, attenzione rivolta alla difesa dei diritti civili, con un appello rivolto al Governo: “Investire nella formazione, nelle università, ha un ruolo fondamentale: permettere a più persone e a più donne di accedere ai gradi più alti degli studi, anche nelle materie Stem rappresenta uno strumento per affermare la propria persona e la propria indipendenza. Signor sottosegretario Baracchini: lei è qui in rappresentanza del Governo della Repubblica italiana. Un Governo che ha dimostrato più volte atteggiamenti ambigui sulla tematica dei diritti civili. Il 2023 è l’anno in cui Ilga-Europe classifica l’Italia al 34° posto su 49° nella classifica dei Paesi europei per le politiche a tutela dei diritti umani. L’esclusione sociale e l’avversione omobitransfobica oltre a impattare sul destino di tutte le vittime e distruggere i principi su cui sono basati gli Stati liberi delle democrazie occidentali rallentano in maniera determinante lo sviluppo del sistema Paese”. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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