VICENZA - L'immagine descrive episodi della vita di Cristo e i miracoli della Madonna. Si tratta di uno degli oggetti conservati al museo diocesano di Vicenza e donati da Pietro Nonis, vescovo della diocesi berica dal 1988 al 2003. L'opera dev'essere piaciuta al cantautore Angelo Branduardi. Nella copertina del suo ultimo cd, “Da Francesco a Francesco”, compare infatti la foto dell'icona. Nell'album che raccoglie i successi della sua carriera, spicca la figura di un dittico proveniente da piazza Duomo, sede del museo voluto proprio da monsignor Nonis, di cui in questi giorni ricorre il secondo anniversario della morte.
Lo stesso museo osserva che la raccolta etnografica è una tra le più interessanti d'Italia, e la parte etiopica - di cui fa parte il rilievo - è di grande pregio. «La collezione non documenta solo aspetti della cultura africana, ma anche testimonianze della cultura materiale delle popolazioni tribali della Thailandia nord-orientale, di tribù del Guatemala, dell'India e della Nuova Guinea», spiegano i responsabili. Nel dettaglio, l'opera sarebbe stata realizzata tra il 18º e il 19º secolo. «L'uovo all'ingresso del museo è quasi espressione del sentire di Nonis - concludono al diocesano - Il museo non è una raccolta di antichità morte, bensì germe di vita, che trova radici nei due millenni di storia cristiana».
Il complesso - chiuso fino al 15 agosto - ospita tra l'altro reperti antichi - tra cui un sarcofago con l'adorazione dei Magi - manoscritti, pitture dal Quattrocento al Settecento e una sezione dedicata all'oreficeria.