Tav, ultimatum dei sindaci al governo: «È tempo di passare ai fatti»

Martedì 21 Maggio 2019 di Roberto Cervellin
Da sinistra, il presidente della Provincia Francesco Rucco e quello della Camera di Commercio Giorgio Xoccato
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VICENZA - Costa 5 miliardi, ma in cassa ce ne sono poco più di 2. Inoltre manca il progetto dell'ultimo dei 3 lotti berici, ovvero quello che collega il capoluogo alla parte est. La Tav tira il freno e il Vicentino insorge.

Entro luglio sul tavolo del governo arriverà quello che ha tutta l'aria di essere un ultimatum. Si tratta di un documento sottoscritto dai sindaci del territorio interessati alla tratta - Brendola, Montecchio Maggiore, Altavilla Vicentina, Vicenza, Torri di Quartesolo, Grumolo delle Abbadesse e Grisignano di Zocco - dai presidenti delle categorie economiche, sindacati, consiglieri regionali e parlamentari eletti sul territorio, tranne quelli del Movimento 5 stelle. Un appello per mettere la freccia a un'opera che il presidente della Camera di Commercio Giorgio Xoccato definisce «strategica». 

Il primo tratto, quello che da Verona arriva al bivio Vicenza, è già finanziato e potrebbe partire nel 2020. La fine dei lavori è prevista in 8 anni. Da sciogliere invece il nodo dell'attraversamento della città e, come detto, quello dell'uscita dalla stazione in direzione Padova. «Faremo pressing - rincarano Francesco Rucco Valter Orsi, rispettivamente presidente della Provincia e consigliere delegato alle grandi infrastrutture - E' tempo di passare ai fatti».
Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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