Transumanza: Bressanvido e l’Altopiano di Asiago tra i percorsi candidati a patrimonio Unesco

Venerdì 27 Aprile 2018 di Roberto Lazzarato
Venezia, Transumanza Unesco
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BRESSANVIDO/ASIAGO - Il Veneto nella mappa della transumanza patrimonio Unesco? La Regione si schiera a favore dell’iniziativa promossa da dieci comuni vicentini.
Il sindaco di Bressanvido e il presidente dell’Unione montana dell’altopiano di Asiago hanno consegnato all’assessore regionale all’Agricoltura e al presidente della Commissione Affari istituzionali del Consiglio veneto le delibere approvate all’unanimità con cui i dieci comuni vicentini del ‘cammino’ della transumanza di Bressanvido chiedono l’inserimento del Veneto nella candidatura Unesco a 'patrimonio culturale immateriale dell’umanità'.
Circa 600 capi di bestiame sono protagonisti ogni anno della transumanza di Bressanvido, percorrendo due volte, a primavera e in autunno, il percorso dalla pianura all’Altopiano di Asiago, attraversando i comuni di Bressanvido, Pozzoleone, Schiavon, Marostica, Lusiana, Conco, Asiago, Gallio, Foza ed Enego, alla ricerca di pascoli verdi e di migliori condizioni climatiche.
Una tradizione secolare, che impegna centinaia di transumanti a piedi e a cavallo, che accomuna diverse regioni, dall’Abruzzo all’Alto Adige, dal Lazio al Piemonte, dalla Sicilia alla Lombardia.
Le delibere dei dieci consigli comunali sono state consegnate oggi a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, alla presenza delle autorità regionali, del sindaco di Bressanvido e dei rappresentanti dei comuni di Asiago e Gallio.
«Il Veneto ha una ricca e consolidata tradizione in merito - ha sottolineato l’assessore All’Agricoltura - con molte transumanze ‘minori’ diffuse sul territorio, come quella che arriva a San Pietro in Gu, in provincia di Padova. Candidare la secolare transumanza di Bressanvido a patrimonio dell’umanità significa valorizzare una pratica che è presidio della montagna, della biodiversità e di filiere di attività agroalimentari che continuano a garantire prodotti di alta qualità».
Intanto, come primo riconoscimento formale, sarà avviata la procedura d’iscrizione al Registro nazionale delle pratiche agricole tradizionali e dei paesaggi storici.
«Il passo successivo sarà la richiesta rivolta al Ministero per le politiche agricole di integrare il dossier Unesco presentato a Parigi, insieme ad Austria e Grecia. Il Veneto, che sta investendo oltre 390 milioni di euro per lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia di montagna, intende sostenere con ogni mezzo questa pratica antica di salvaguardia del ‘buon’ allevamento e di valorizzazione dei pascoli in quota, che è diventata anche ricchezza culturale, ambientale e turistica dei territori che la vivono, e che ben merita il riconoscimento Unesco».
Ultimo aggiornamento: 15:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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