Il Menti è ancora un portafortuna:
Italia-Serbia 1-1, finale vicina

Venerdì 2 Settembre 2016 di Luca Pozza
I distinti del Menti con lo striscione dei tifosi serbi

VICENZA - Lo stadio Menti si conferma portafortuna per l'Italia. Dopo quattro vittorie di fila, ecco il pareggio (1-1) contro la Serbia che vale d'oro, visto che spalanca le porte (o quasi) per la fase finale dei campionati europei under 21 del prossimo giugno. Per gli azzurrini, pur con diverse assenze, non dovrebbe essere un problema fare punteggio pieno (ma potrebbero bastare anche 4 punti) contro le due cenerentole del girone, l'Andorra (martedì prossimo a La Spezia) e la Lituania, in trasferta l'11 ottobre.
 

 

Contro i forti avversari, campioni del mondo under 20 un anno fa, l'Italia ha sofferto nel primo tempo, chiuso in svantaggio, ma poi ha rimonta, salvandosi con qualche patema nell'assalto conclusivo della Serbia. Nel primo tempo gli ospiti, più preparati dal punto di vista fisico (il campionato serbo è iniziato da più di un mese), hanno preso subito le redini del match, facendo tremare gli azzurri. L'Italia si fa viva all'11' sull'asse Cerri-Rosseti, con quest'ultimo che per poco non trova la porta, mentre al 13' ci prova Cataldi con una conclusione di poco a lato. Ospiti vicinissimi al gol al 21', quando direttamente da angolo la traiettoria di Meleg sbatte sul primo palo. E' il preludio al gol che arriva al 33' per merito di Gajic che con un gran tiro trafigge Cragno e 6' dopo sugli sviluppi di un corner schiaccia di testa ma non trova di pochissimo lo specchio della porta. 

Dopo l'intervallo è un'altra Italia: al 5' sugli sviluppi di una punizione, mischia furibonda in area serba con Romagnoli che ci prova per due volte, ma in entrambe le occasioni la difesa si salva. All'8' arriva il pareggio con il rigore trasformato da Cerri e concesso per un fallo su Rosseti. Di Francesco, alla fine il migliore tra gli azzurri, ci prova due volte, prima al 30' (pallone fuori non di molto) e al 35', quando trova la grande risposta del portiere. Al 43' l'ultimo brivido con un colpo di testa di Lazic salvato sulla linea da Cerri.

Buona la risposta del pubblico del Menti nonostante l'orario pomeridiano: 4 mila circa sugli spalti, di cui un migliaio di fede serba. Questi ultimi hanno esposto uno striscione in solidarietà dei terremotati del Centro Italia con la scritta "Il popolo serbo vi è vicino", con a fianco il numero 45500 per le offerte. Prima dell'inizio del match è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime.

Ecco il tabellino della gara 
Marcatori: pt 33' Gajic; st 9' Cerri rig
Italia (4-4-2): Cragno; Conti, Romagnoli, Caldara, Murru; Benassi (7' st Di Francesco), Cataldi, Mazzitelli, Verre (22' st Pellegrini); Cerri, Rosseti (40' st Ricci). A disp. Meret, Biraschi, Calabria, Monachello. All. Di Biagio
 Serbia (4-2-3-1): Milinkovic-Savic V.; Gajic, Veljkovic, Lazic, Antonov; Maksimovic, Grujic; Meleg (17' st Drazic), Milinkovic-Savic S., Gacinovic (32' st Mihajlovic), Cavric (23' st Durdevic). A disp. Radunovic, Jovanovic, Ristic, Lukic. All. Sivic
Arbitro: Carlos Del Cerro Grande (Spagna)
Note: spettatori 4 mila circa, di cui un migliaio di fede serba. Ammoniti: Murru, Milinkovic-Savic, Lazic, Conti e Veljkovic. Angoli: 3-2 per l'Italia. Recupero: 1' pt, 4' st. Prima dell'inizio della gara minuto di silenzio per le vittime del terremoto del Centro Italia
 

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA