Punto nascite addio, l'ultima carta
di Acerbi: tirare Zaia per la giacca

Giovedì 11 Agosto 2016
Il Governatore Zaia e il sindaco di Valdagno, Acerbi
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VALDAGNO - Il count down avanza e manca poco al 23 agosto, data della chiusura del punto nascite di Valdagno all'ospedale San Lorenzo. Il sindaco Giancarlo Acerbi nelle ultime ore ha scritto un appello al presidente Luca Zaia e domani mattina lo consegna di persona al Governatore, accompagnato anche da consiglieri, assessori e dal sindaco di Recoaro, Ceola, oltre che da una rappresentanza del gruppo mamme.. «Non riceviamo risposte dalla Regione da tempo, nonostante i solleciti» spiegano al municipio valdagnese, per cui si è decisa l'ultima azione, un po' disperata, dopo le altre: il consiglio comunale straordinario a Cornedo Vicentino il 4 maggio, la raccolta firme che ha superato le 17 mila sottoscrizioni, la manifestazione delo 25 giugno con più di settemila persone scese in piazza, oltre alla relazione tecnica elaborata da "Progetto salute" e inviata ai vertici regionali.

Il flash mob delle donne a difesa

 

«La scadenza è prossima - dice Acerbi – e nonostante da più parti ci venga detto che Zaia si sta interessando in prima persona alla questione ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta alle numerose lettere e richieste. Molti tuttavia mi aggiornano costantemente su come procede l'avanzamento del trasloco in atto al San Lorenzo e la data della chiusura definitiva del punto nascite è dietro l'angolo. L'incontro voluto dal commissario dell'Ulss Pavesi e dal direttore sanitario Stopazzolo con il gruppo di donne e mamme non ha fatto altro che darcene conferma».

Secondo Acerbi l'Ulss 5 sta attuando una vera e propria programmazione, non una riorganizzazione temporanea. Pertanto la competenza è pienamente della Regione e di nessun altro.  La querelle dei punti nascita che non raggiungono la soglia minima dei 500 parti all’anno è in atto tra Regione e Governo. La Regione punta i piedi e rilancia la palla a Roma: «La Regione Veneto ha i conti in ordine ed eroga servizi ai suoi cittadini di qualità, non si capisce perché il Governo di Matteo Renzi ci voglia massacrare», tuona l’assessore alla Sanità Luca Coletto.

La "classifica" dei punti nascita pericolanti: Valdagno il meno peggio


Il contesto generale è che in Veneto, come in tante altre parti d’Italia, le nascite sono crollate: rispetto al 2014, l’anno scorso nella nostra regione ci sono stati 10mila parti in meno, per un totale aggiornato al 4 gennaio 2016 di 36.916 bebé nati nelle 21 Ulss venete e nelle 2 aziende ospedaliere di Padova e Verona. Per anni si è rimasti tranquilli perché c’era un’intesa Stato-Regioni che lasciava un po’ di discrezionalità. Ad esempio era possibile salvaguardare le zone montane (ed è così che sono stati mantenuti Pieve di Cadore e Asiago) o le zone "depresse" (salvando così Trecenta nel Polesine). Ma l’anno scorso, con il decreto ministeriale numero 70, è calata la mannaia del ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin: i reparti dove nascono meno di 500 bimbi vanno chiusi.

Nella classifica dei punti nascita a rischio comunque Valdagno è, insieme a Chioggia, il migliore, con 488 nuovi nati all'anno.

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA