Chiusura punto nascite, l'Ulss tace
Le Usb: «Ora declassano l'ospedale»
Raniero: 500 bimbi l'anno, numeri ok

Giovedì 21 Luglio 2016 di Roberto Cervellin
I sindacati di base si sono mobilitati contro la chiusura del punto nascite di Valdagno

VALDAGNO - Una vallata in rivolta. L'annunciata chiusura del punto nascite di Valdagno - l'Ulss 5 ha comunicato che dal 23 agosto si trasferirà all'ospedale di Arzignano - ha messo in allarme la città e le aree limitrofe. Sulla vicenda, l'Unità sociosanitaria dell'Ovest vicentino sceglie il silenzio e non commenta. In compenso parlano i sindacati, i quali annunciano mobilitazioni e proteste per salvare il servizio. «Hanno bisogno di spazi? Perché non ridistribuiscono altri reparti, come ortopedia? Andremo fino in fondo per difendere il punto nascite di Valdagno». A parlare è Germano Raniero, responsabile sanitario delle Unioni sindacali di base (Usb): «Dalla nostra parte ci sono le associazioni femminili - prosegue -. Stiamo parlando di un reparto importante».

Tutto è legato alla ristrutturazione del polo ospedaliero dell'Ulss 5. I lavori obbligano l'ospedale di Montecchio Maggiore a riorganizzare i locali. Nel mirino, in particolare, le attività ostetrico-ginecologiche. In base a quanto deciso dalla conferenza dei sindaci, ad Arzignano finirà il punto nascite del San Lorenzo di Valdagno, il quale a sua volta ospiterà l'ortopedia di Montecchio.

Per quanto tempo? Per l'Ulss 5 si tratta di una decisione temporanea, per le Usb no. «La verità è che a Valdagno il punto nascite non riaprirà più - tuona Raniero -. La conferenza? La differenza l'hanno fatta i sindaci della Valle del Chiampo. Agli altri la novità non interessa più di tanto. I primi cittadini del Basso Vicentino per esempio sono tranquilli, perché hanno l'ospedale di San Bonifacio o quello di Vicenza. E' un problema di campanili».

Mobilitazione: "Fate nascere i nostri bambini qui"

 

A Valdagno si registrano tra i 400 e 450 parti all'anno. Troppo pochi per tenere in piedi la struttura? Secondo dati ufficiali, nel raggio di 20 km ci sono 3 punti nascita. Uno di questi è all'ospedale di Santorso. Di fatto ogni giorno nel distretto di Valdagno viene alla luce in media almeno un bambino. «Gli standard parlano di 500 nascite. Quindi ci siamo - taglia corto il responsabile Usb -. Vogliamo costringere le mamme con le doglie che vivono in località come Merendaore a fare decine di chilometri per partorire il figlio? I servizi attuali rispettano le disposizioni della Regione».

Nel frattempo l'Ulss 5 ha annunciato, per il San Lorenzo, 2 milioni e mezzo di euro di investimenti in 2 anni nell'ambito di un piano per il potenziamento delle strutture periferiche. Ma le Usb sono scettiche: «La verità - conclude Raniero - è che vogliono declassare l'ospedale di Valdagno e trasformarlo in struttura di comunità. Il territorio non va penalizzato. Uniti ce la faremo».

Ultimo aggiornamento: 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA