Scoperta casa a luci rosse: 56enne costretta a fare la prostituta

Martedì 9 Aprile 2019 di Luca Pozza
Il sequestro da parte della Polizia locale dei Castelli
MONTECCHIO MAGGIORE - ll sospetto dei residenti, che avevano notato un continuo avanti e indietro di uomini a qualsiasi ora del giorno, era che all’interno di quell’appartamento, in via Edison 2 ad Alte di Montecchio Maggiore, venisse esercitata la prostituzione, situazione poi confermata dai fatti. Il sequestro, convalidato dall'autorità giudiziaria, è stato eseguito dalla Polizia locale dei Castelli dopo un periodo di controlli ed appostamenti in seguito alle segnalazioni.

Il blitz è avvenuto ieri sera: una volta entrati nel locale, gli agenti hanno identificato una 56enne di nazionalità cinese. Entrata regolarmente in Italia alcuni anni fa e provvista di un permesso di soggiorno rilasciato a Brescia, la donna ha dichiarato di essere domiciliata a Milano e di essere giunta da qualche settimana nel Vicentino per prostituirsi. Tuttavia non si tratterebbe di una libera scelta: secondo quanto scoperto nell’appartamento, dove sono stati rinvenuti anche vari oggetti erotici, vi sarebbero una o più persone che in queste settimane hanno provveduto agli spostamenti e alle necessità della donna, pagando l’affitto e le utenze dell’appartamento, con lo scopo di favorire e sfruttare la prostituzione.

La donna ha dichiarato di versare il 60% dei propri incassi ad un cinese e che, al suo arrivo in Italia, le erano sono stati tolti il passaporto e il permesso di soggiorno, a garanzia della sua ubbidienza: per tali motivi il connazionale, attualmente in corso di identificazione, verrà denunciato per il reato di sfruttamento della prostituzione. Verifiche in corso anche sul locatario dell’appartamento (probabilmente un altro cittadino cinese) e sull’identità del proprietario dell’appartamento, al fine di stabilire se anch’essi siano coinvolti.

«Il sequestro - spiega il comandante della Polizia locale dei Castelli Massimo Borgo - è stato eseguito per impedire che la libera disponibilità dell’immobile possa aggravare le conseguenze del reato già commesso o agevolare la commissione di altri reati. Durante l’apposizione dei sigilli, i residenti ci hanno espresso i loro ringraziamenti per aver posto fine ad una situazione di difficile convivenza, visto anche che nei dintorni vivono molti bambini e ci sono numerosi negozi. Questo è anche un chiaro messaggio ai proprietari di appartamenti che, per qualche euro in più di affitto, non si curano di che cosa si fa nelle loro proprietà».
 
Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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