«Giù le mani dal Brenta», appello contro la nuova derivazione del fiume

Giovedì 8 Agosto 2019 di Roberto Lazzarato
Valbrenta - Pian dei Zocchi dove dovrebbe sorgere la nuova centrale

VALBRENTA. «Giù le mani dal Brenta». Lo sostengono a gran voce enti, imprenditori e associazioni sportive contro la possibile realizzazione di una nuova derivazione d’acqua sul fiume Brenta. Il comune di Valbrenta ha infatti presentato ricorso al Presidente della Repubblica e l’Associazione sportiva Bacino Acque Fiume Brenta, l’Ivan Team, il Valbrenta Team e la Federazione Italiana Rafting al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma, contro la Regione Veneto per l’annullamento del provvedimento regionale con il quale si esclude dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto, presentato dalla ditta Crestani Claudio, per la realizzazione di una centralina idroelettrica in sinistra Brenta, in località Pian dei Zocchi, San Nazario, in comune di Valbrenta.
«Non si comprende perché per tagliare degli arbusti sull’impianto idrico di Cismom ci sia stato chiesto il V.I.A - interviene Rolando Lubian, presidente dell’Asd Bacino Pesca Acque Fiume Brenta, nella conferenza stampa indetta nel municipio del comune di Valbrenta - ed ora invece venga esclusa questa procedura per un intervento sul fiume che può avere conseguenze estremamente negative sia dal punto di vista ambientale, che sulla flora e la fauna fluviale
Viene fatto notare nel ricorso che i «luoghi interessati si trovano in territorio di incomparabile bellezza naturalistica e di altissimo pregio ambientale, tanto da essere incuneato tra l’Altopiano di Asiago e il Massiccio del Grappa, la cui valenza è riconosciuta di rilevanza comunitaria.» Ricordato che nei secoli il fiume ha sempre rappresentato una componente fondamentale delle tradizionali attività locali, «negli ultimi anni è divenuto il fulcro di una nuova impostazione dello sviluppo sociale, economico, occupazionale e turistico del territorio – ha evidenziato il sindaco Luca Ferazzoli, - con considerevoli investimenti pubblici e privati, basti pensare alla Ciclopista del Brenta e alle numerose attività sportive e turistiche legate al fiume.» «Il Codice dell’Ambiente - ha ribadito il sindaco - prevede che la valutazione ambientale è sempre necessaria qualora si ritenga che gli interventi possano produrre impatti significativi e negativi sull’ambiente
«Il nostro territorio dal punto di vista energetico ha già dato: ci sono 5 centrali idroelettriche - ha constatato Ivan Pontarollo dell’Ivan Team. - E’ opportuno quindi focalizzarsi sulla salvaguardia dell’ambiente e la valorizzazione delle attività ittiche, fluviali e sportive che hanno consentito di conquistare allori olimpici e mondiali
In attesa dell’esito dei ricorsi, quindi, un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga storia, iniziata oltre 20 anni fa, della nuova derivazione d’acqua dal fiume Brenta, che ha innescato nel tempo manifestazioni, dibattiti, prese di posizione da parte di amministrazioni locali, associazioni sportive e pescatori, raccolte di firme, sentenze, ricorsi e nuove sentenze.

Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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