Cravatte, autisti e viaggi, da rifare il processo all'ex "ambasciatore" della Regione per le spese pazze

Giovedì 21 Novembre 2019 di Angela Pederiva
Cravatte, autisti e viaggi, da rifare il processo all'ex "ambasciatore" della Regione per le spese pazze
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A ben 10 anni dall'acquisto delle cravatte Marinella, dal noleggio di auto con conducente, da un evento  al Teatro dell'Opera e dai viaggi in aereo, le presunte spese irregolari dell'ex ambasciatore della Regione Veneto a Roma diventano un caso giudiziario. Palazzo Balbi chiede la restituzione di 95.218,10 euro al vicentino Paolo Bellieni, che finora però non ha versato un centesimo, sulla base di un ping-pong di verdetti dagli esiti alterni. L'ultima sentenza è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti, dopo che i magistrati del Lazio avevano prima condannato il 68enne e poi dichiarato la propria incompetenza territoriale: ebbene ora è stato dichiarato inammissibile l'atto di riassunzione del giudizio in laguna, per cui è tutto da rifare.
I FATTI
Tutto era partito da un esposto dell'ex colonnello dei carabinieri Marco Paolo Mantile, nominato nel 2011 dal governatore Luca Zaia come responsabile dell'ufficio della Regione nella Capitale proprio al posto di Bellieni, già consigliere regionale ed esponente di Pli e Fi che era stato scelto dal precedente presidente Giancarlo Galan. L'imprenditore di Lonigo era stato chiamato in causa «per essere venuto meno ai propri doveri di servizio quale dirigente preposto nella sede di Roma e per il mancato rispetto delle regole amministrative e contabili in ordine alle spese assegnate alla sede romana della Regione quali budget operativo e Fondo Economale negli anni 2008, 2009 e 2010». Sul piano penale, un anno fa l'ex dipendente è stato condannato dal Tribunale di Roma a tre anni di reclusione per peculato, con una sentenza che la difesa ha però appellato e depositato anche nel procedimento contabile, sottolineando come l'unico addebito riconosciuto in primo grado riguardi solo le 12 cravatte di Marinella, mentre è stato ritenuto che il fatto non sussista per le altre tipologie di spesa.
LA SPIRALE
L'intero ammontare degli esborsi ha invece continuato ad essere oggetto del percorso giudiziario che nel frattempo è proseguito davanti alla Corte dei Conti, finendo tuttavia per assomigliare ad una spirale su cui si stanno avviluppando vari problemi procedurali. La prima a muoversi era stata la Procura contabile laziale, tanto che il 30 settembre 2016 la locale Sezione giurisdizionale aveva condannato Bellieni al risarcimento in favore della Regione per tutte le fatture ritenute non abbastanza giustificate da motivi istituzionali. Ma lo scorso 4 febbraio la Sezione centrale di appello del Lazio aveva dichiarato la competenza territoriale dei colleghi del Veneto. Così il 29 marzo il procuratore Paolo Evangelista della Corte dei Conti ha riassunto il giudizio, confermando le precedenti conclusioni, a cui si è associata anche l'Avvocatura regionale. Per i giudici questo atto è però inammissibile: la Procura veneta «poteva esclusivamente promuovere una nuova azione di responsabilità con un nuovo invito a dedurre e conseguente atto di citazione», in quanto l'ex ambasciatore «ha diritto all'esercizio della difesa in modo pieno e integrale».

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Ultimo aggiornamento: 20:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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