#womenforfreedom, aiuto alle donne
del Nepal, no al commercio di bimbi

Giovedì 24 Marzo 2016 di Maria Elena Mancuso
Il presidente di Women form freedom Davide Parise insieme a delle donne nepalesi aiutate dalla Onlus

MAROSTICA - Nata nel 2014 dall’idea di un gruppo di sette giovani, la Onlus “Women for freedom”, conta oggi più di 40 volontari e ha realizzato importanti progetti umanitari in Romania, Camerun e Nepal. «Tutto è nato da un gruppo di amici impegnati, a vario titolo, nel mondo del volontariato», ci spiega Davide Parise, presidente dell’associazione che ha sede nella città degli scacchi.

«Tutti con esperienze di viaggio e impegni umanitari importanti. Tutti con la consapevolezza che sono le donne l’unica chance di rinascita per i Paesi più poveri. Chiunque abbia conosciuto determinate realtà travolte da vere e proprie emergenze umanitarie, sa infatti, che sono le donne a farsi carico dei lavori pesanti e a portare sulle proprie spalle il peso di tutta la famiglia. Mentre gli uomini, in queste società in cui vige la regola del più forte e arretratezza e analfabetismo la fanno da padroni, spesso passano le giornate a bere, chiacchierare e giocare d’azzardo».
Nasce così l’idea di creare collegamenti e progetti che, proprio in quelle donne, ripongono la speranza di un futuro migliore.
 


«In Nepal, ad esempio, le nostre attività sono strettamente collegate a realtà locali ben radicate sul territorio. Non si tratta però di mero assistenzialismo. Non vogliamo in alcun modo creare “dipendenze da aiuto”. Il nostro obiettivo è, invece, dare opportunità di crescita, autonomia e sviluppo. E lo facciamo rispettando innanzitutto il loro modo di agire, di pensare e di crescere. Lo strumento principale è diventato quindi il microcredito, concesso rigorosamente alle donne, dietro specifiche segnalazione. Si tratta apparentemente di somme irrisorie, almeno per noi. Cinquanta euro per comprare una bufala, oppure per metter su un piccolo bazar. O, ancora, per acquistare sementi e attrezzi che daranno vita a un piccolo orto. All’incirca un anno per restituire l’importo, con l’aggiunta di un piccolo interesse per coprire la quota di quanti non riescono a onorare il debito. Ma il successo di questa iniziativa, è dimostrato proprio dall’alto tasso di restituzione, che si aggira intorno al 90%».
 

«Il devastante terremoto dello scorso aprile ha aggravato una situazione già molto complessa per questo Paese che, stretto com’è tra India e Cina, si ritrova a dover subire pesanti ingerenze politiche e sociali. Arretratezza, povertà estrema e livelli incredibili di corruzione, fanno il resto. Ma grazie al lavoro dei volontari e alla generosità delle donazioni, siamo riusciti a dare un aiuto concreto a chi ne aveva più bisogno. Siamo arrivati nei villaggi, nelle realtà più piccole e povere, aiutando concretamente la popolazione. Tanto da ricevere il sostegno del Ministero degli Affari Esteri, che solitamente concede aiuti solo ad associazioni che possano provare almeno tre anni di attività. Abbiamo inoltre realizzato cinque centri di assistenza e primo soccorso, e posto le basi per un sesto “Chhahari”, che in nepalese significa “all’ombra di un grande albero”». 

Si tratta di un luogo di ristoro in cui fornire assistenza psicologica, legale e sanitaria alle vedove, spesso bambine, che vivono condizioni di emarginazione estreme. Dopo un periodo di recupero, grazie anche al microcredito, riacquistano dignità e autonomia e sono pronte a ripartire. A queste attività in favore delle donne abusate, si aggiungono poi, anche in Camerun e in Romania, progetti di reinserimento scolastico e di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. E quest’estate, in concomitanza del Summer Festival e del concerto di Bocelli, lanceremo la nuova campagna contro il traffico di esseri umani. Una realtà terribile e spesso sconosciuta, che coinvolge, soprattutto in Nepal, bambini e bambine giovanissimi, venduti per pochi spiccioli, oppure rapiti per lavorare come schiavi o prostituirsi. Venderemo delle magliette e, grazie alla generosità degli organizzatori, sono già in vendita anche ben 20 biglietti per il concerto di Andrea Bocelli, il cui ricavato andrà in favore di questa nuova campagna».

Per sostenere l’associazione si può consultare il sito www.womenforfreedom.org.
Per informazioni, invece, scrivere all’indirizzo info@womenforfreedom.org o consultare la pagina Facebook dell’associazione.

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