Rigopiano, la mamma di Alessandro Riccetti:
«Abbiamo fiducia nella giustizia,
è l'unica strada che possiamo percorrere»

Martedì 27 Novembre 2018 di Nicoletta Gigli
Rigopiano, la mamma di Alessandro Riccetti: «Abbiamo fiducia nella giustizia, è l'unica strada che possiamo percorrere»
TERNI «Abbiamo fiducia nella giustizia, è l'unica strada che possiamo percorrere. Vederli in galera non mi riporterà Alessandro ma in questo momento mi interessa che venga riconosciuto che hanno sbagliato. Tragedie come questa non devono succedere più. Il passato purtroppo non si cambia. Ma sugli errori del passato è possibile modificare il futuro». Mamma Antonella ha appena saputo che per la tragedia di Rigopiano, costata la vita a 29 persone, ci sono 25 indagati. Tra le 29 persone sepolte nel resort travolto dalla valanga suo figlio, Alessandro Riccetti, giovane receptionist ternano. Agli indagati, tra cui l'ex prefetto, molti dirigenti e funzionari di Regione Abruzzo e Provincia di Pescara, vengono contestati reati pesantissimi: disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, omissione d'atti d'ufficio, abuso in atti d'ufficio e vari reati ambientali. «Mio figlio era un ragazzo fantastico e avrebbe ragionato così - dice mamma Antonella - prima gli altri e poi lui. Questo sacrificio così grande per noi mamme, questo dolore infinito che porteremo dentro per tutta la vita deve servire a qualcosa. La fede dice che le morti sono una resurrezione. La giustizia è la nostra resurrezione. Siamo a buon punto». Per la procura di Pescara la tragedia si sarebbe potuta evitare se fosse stata predisposta la carta di localizzazione del pericolo valanga. Il sito su cui venne costruito l'hotel Rigopiano sarebbe rientrato nelle aree in pericolo e avrebbe determinato l'immediata sospensione di ogni utilizzo invernale della struttura. Di questa mancanza sono accusati gli amministratori locali. Ex prefetto ed ex capo di gabinetto della prefettura sono indagati perché non attivarono la sala operativa e il centro coordinamento soccorsi. Giovanni Ranalli, legale della famiglia di Alessandro, esprime «soddisfazione per la chiusura di indagini lunghe e laboriose. Gli investigatori avevano promesso che avrebbero concluso il loro lavoro al più presto - aggiunge Ranalli - e l'aver mantenuto questa promessa per noi è molto importante». Ora ci sono migliaia di pagine da analizzare e studiare con cura. Il ricordo di Alessandro a Terni è vivo e presente grazie all'associazione fondata dalla mamma. A settembre la onlus ha consegnato due borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli del Casagrande. All'alberghiero il 21 dicembre ci sarà una cena a cura dei ragazzi della scuola, che prepara anche futuri receptionist. Sarà un modo per ricordare Alessandro. Il ricavato andrà in beneficenza».
Nicoletta Gigli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 17:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento