Da libri e quaderni a tweet e podcast. La pandemia ha cambiato enormemente il settore della scuola, che si è dovuto adattare in questi mesi alla didattica a distanza, con tutte le complicazioni del caso. Ora, però, secondo il rapporto Italia 2021 dell'Eurispes, la cosiddetta «dad» è diventata una «nuova normalità» di tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado, nessuna esclusa e per gran parte dell'anno scolastico. Non a caso, una delle direzioni strategiche dichiarate a livello istituzionale è stata proprio quella di potenziare gli strumenti per la didattica, che si è svolta totalmente online durante e dopo il lockdown.
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Pertanto, in quest'anno, più che mai, si è sentita l'esigenza di potenziare l'uso delle tecnologie e delle connessioni a banda larga. Dalla lezione trasmessa in audio-video, asincrona (registrata e divulgata), ma che è poi diventata sempre più sincrona (tramite piattaforme di teleconferenza come Skype, Google Meet, Zoom), al sempre maggiore uso del registro elettronico per le comunicazioni con le famiglie (oltre alle tradizionali email), nonché l'inserimento delle lezioni, delle attività educative, per la correzione delle stesse e la valutazione formativa, la scuola ha sopravvissuto e si è trasformata in pandemia.
Tweet e bookmarking - Una delle ultime novità è quella del social bookmarking da parte degli istituti: si tratta di un servizio online, dove vengono resi disponibili elenchi di segnalibri creati dagli utenti.
Tra le conquiste più originali il «Tw letteratura» in cui si sono cimentati i docenti digitali per proporre in classe il tweet: sperimentato in più di 250 scuole in Italia, attraverso workshop in classe e progetti online, 14.000 studenti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno letto e interpretato testi letterari con i loro insegnanti attraverso l'esperienza interattiva della riscrittura mediata da Twitter.