Iran blocca WhatsApp:
«Zuckerberg sionista Usa»

Lunedì 5 Maggio 2014
L'Iran blocca WhatsApp
TEHERAN - L'Iran ha ​deciso di mettere al bando WhatsApp perch il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che l'ha acquistata due mesi fa ebreo.



La notizia del divieto all'uso della app - che trova grande risalto su tutta la stampa israeliana - è stata annunciata dal capo della commissione iraniana per i reati sul web, Abdolsamad Khorramabadi, che all'agenzia d'informazione ufficiale Irna ha spiegato che «la ragione dietro a questo provvedimento è l'acquisto di Whatsapp da parte del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che è un sionista americano». L'annuncio di Khorramabadi ha innescato una forte polemica nel paese, con il governo che ha subito preso le distanze. Il ministro delle Comunicazioni, Mahmoud Mehr, ha dichiarato che l'esecutivo «è assolutamente contrario al divieto su Whatsapp».



Già lo scorso 19 marzo il sito d'informazione Parsine aveva riferito che Whatsappera stata oscurata in tutto l'Iran dai servizi di intelligence, ma il governo aveva smentito. A inizio anno la questione è arrivata all'attenzione anche della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, il quale ha lanciato una fatwa che vieta in Iran le chat online tra uomini e donne non legati da vincoli parentali, bollando la pratica come «immorale». Il provvedimento che vieta Whatsapp rilancia inevitabilmente il dibattito sull'uso dei social media in Iran, dove dal 2009, ovvero dalle proteste organizzate dall'Onda Verde contro la rielezione dell'allora presidente, Mahmoud Ahmadinejad, sono bloccati sia Facebook e Twitter. I due social network, infatti, nelle prime fasi della contestazione si rivelarono validi strumenti per l'opposizione, che li utilizzava per comunicare notizie all'estero e per organizzare le manifestazioni antigovernative. Da allora Facebook e Twitter sono accessibili solo attraverso particolari software in grado di aggirare i filtri.

Le autorità iraniane, inoltre, si stanno dando da fare per costruire una rete 'intranet' nazionale al fine di controllare maggiormente gli utenti online.
Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 16:39

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