UNA TAPPA DEL GIRO PARTIRA' DA SAN VITO

Mercoledì 27 Settembre 2017
CICLISMO
SAN VITO Lievita la candidatura di San Vito al Tagliamento per essere sede, nel mese di maggio 2018, della partenza di una tappa del 101. Giro ciclistico d'Italia. Un tour destinato a terminare sul Monte Zoncolan dopo 180 chilometri. L'eventualità sanvitese era sempre apparsa preminente rispetto alle alternative possibili nella zona, pur con l'insidia di Casarsa della Delizia. Di contorno (e più sfumate) si profilavano anche le possibilità del via da centri come Sesto al Reghena, Valvasone Arzene e Codroipo. Ora l'idea sanvitese ha preso consistenza.
ATTESA
Tuttavia, per avere certezze, bisognerà attendere ancora un po'. Infatti serve un po' di pazienza prima che la Rcs-Gazzetta dello Sport, organizzatrice della corsa rosa, faccia conoscere le sue decisioni definitive a Enzo Cainero, il manager udinese che dall'inizio degli anni Duemila rappresenta il referente in regione. Comunque vada, il Giro prenderà nuovamente il via per una delle sue frazioni conclusive dalla Destra Tagliamento, come era avvenuto già in occasione delle sue edizioni del 2013 (Cordenons, con arrivo sul Montasio), 2014 (Maniago, conclusione sullo Zoncolan) e 2017 (Pordenone, con traguardo ad Asiago).
TRAGUARDI
In materia di arrivi, invece, ce n'erano stati due consecutivi, rispettivamente nel 1974 e 1975, a Pordenone. La prima volta i ciclisti erano giunti da Borgo Valsugana, con vittoria di Paolini. L'anno successivo la sfida sui pedali era iniziata a Baselga di Pinè e si affermò Rodriguez. Anche il Piancavallo ha avuto un'accoppiata di traguardi finali. Nel 1998, a conclusione di una lunga fatica avviata a Schio, era stato Marco Pantani a trionfare. Nel maggio scorso chiuse al primo posto Mikel Landa, coronando la tappa scattata da San Candido. L'edizione numero 101 del Giro d'Italia, che verrà presentata ufficialmente in ottobre, prevede anche una frazione da Tolmezzo a Sappada. In quest'ultimo centro si attende già con entusiasmo l'appuntamento, per alimentare l'ambizione coltivata da tempo di passare dal Veneto al Friuli Venezia Giulia.
Paolo Cautero
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