Rugby Mondiali, Italia-Uruguay 38-17 a Nizza, un altro primo tempo da incubo prima della riscossa, gioco azzurro da rivedere

Il pronistico era tutto a favore degli azzurri

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Paolo Ricci Bitti, inviato a Nizza
Rugby Mondiali, Italia-Uruguay 38-17 a Nizza, un altro primo tempo da incubo prima della riscossa, gioco azzurro da rivedere

Rugby Italia Mondiali diretta live oggi 20 settembre, a Nizza sfida all'Uruguay

dal nostro inviato

NIZZA Sapevamo che sarebbe piovuto invece a Nizza è grandinato in maniera devastante spazzando via mesi e mesi di chiacchiere e congetture anche lunari.

Sì, alla fine si è vinto con punteggio largo (38-17) e bonus (5 mete a 2) ma è il risultato del primo tempo che grida vendetta. Al the vanno negli spogliato in vantaggio 10-17 gli uruguaiani che con pieno merito hanno annichilito una formazione azzurra caotica, molle, confusa nelle strategie di gioco. Un disastro di immane proporzioni che era proprio impossibile immaginare soprattutto dopo che al 7' l'Italia aveva segnato con il debuttante (ai Mondiali) Lorenzo Pani.

Allan aveva trasformato e tutto procedeva come da copione: sudamericani senza mischia e senza touche, molto agguerriti nei punti di incontro ma poi poco altro. Logico e lineare, del resto gli allibratori di fatto non li consideravano proprio pagando da 13 a 19 volte la posta un loro incredibile successo. Invece da quel momento gli azzurri hanno iniziato con pervicacia a sbagliare tutto, ma proprio tutto, a cominciare da quella assurda volontà di uscire alla mano dai loro 22. Aveva anche smesso di piovere e c'era quindi la possibilità di ragionare, di guadagnare terreno con il gioco al piede, di fare quel minimo di Abc del rugby con cui la 12a squadra al mondo regola la 17a. Macché: un'occasione d'oro di segnare ancora è stata fallita da Capuozzo e Ioane e poi il capitano Lamaro ha perso due palloni al contatto e ha persino regalato un pallone da intercettare agli avversari. Allan ci aveva messo una pezza ma poi sugli sviluppi l'arbitro australiano Gardner, dopo un consulto con il Tmo lungo come un conclave, ha concesso una meta di penalità agli uruguaiani mostrando anche il cartellino giallo a Fischetti al 27'. Pochi istanti prima aveva dato il giallo a Niccolò Cannone, ergo ecco l'incubo perfetto: 7-7 e 10 minuti in 13 contro 15. Gli azzurri hanno poi difeso con orgoglio ma al 37' è arrivata la meta del sorpasso di Freitas mentre Etcheverry ha infilato un drop al 40', ovvero 7-17 per l'Uruguay padrone del campo. Miracolo sperasi nella ripresa.

Come nel match d'esordio contro la Namibia, il comprendonio degli azzurri si è resettato nell'intervallo. Si è tornati con umiltà alle basi e dopo 4 minuti il capitano Lamaro ha segnato le meta della riscossa. Interessante che sia stato proprio lui a invertire l'inerzia del match

L'Italia giocava finalmente da Italia e l'Uruguay perdeva metri e mordente non riuscendo più a mettere un punto sul tabellone. Per gli azzurri hano segnato Ioane al 52', Lorenzo Cannone al 56', Brex al 61' con relative trasformazioni dell'infallibile Allan, poi Paolo Garbisi, assai di sotto delle aspettative perché lui è uno che gioca bene nel Top 14 francese, ha infilato il penalty del 38-17 finale che avrebbe potuto essere più rotondo se l'Italia non avesse sprecato per la foga almeno quattro chiare occasioni davanti al poco che resteva degli uruguaiani. 

Insomma, in classifica siamo dove dobbiamo essere anche se nei primi due match l'Italia ha fatto mica tanto bene il suo dovere dal punto di vista del gioco e dell'autorevolezza che si attribuisce. Parlare di All Blacks e Francia pare proprio lunare mentre si cammina nella notte sulla Promenade des Anglais per ripensare a un match double face.

Il tabellino di Italia-Uruguay

Marcatori: 7’ m. Pani tr. Allan (7-0), 26’ meta di punizione (7-7), 37’ m. Freitas tr. Etcheverry (7-14), 40’ drop Etcheverry (7-17), 46’ m. Lamaro tr. Allan (14-17), 53’ m. Ioane tr. Allan (21-17), 56’ m. L. Cannone tr. Allan (28-17), 61’ m. Brex tr. Allan (35-17), 69’ c.p. P. Garbisi (38-17)

Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Lorenzo Pani (30’-38’ Nemer), 13 Juan Ignacio Brex, 12 Paolo Garbisi, 11 Montanna Ioane, 10 Tommaso Allan (68’ Odogwu), 9 Alessandro Garbisi (59’ Fusco), 8 Lorenzo Cannone (63’ Pettinelli), 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri (59’ Zuliani), 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone (50’ Lamb), 3 Marco Riccioni (50’ Ceccarelli), 2 Giacomo Nicotera (68’ Zani), 1 Danilo Fischetti (68’ Nemer)

All. Kieran. Crowley

Uruguay: 15 Baltazar Amaya (63’ Berchesi), 14 Gaston Mieres, 13 Tomas Inciarte, 12 Andres Vilaseca ©, 11 Nicolas Freitas (66’ Basso), 10 Felipe Etcheverry, 9 Santiago Arata (66’ Ormaechea), 8 Manuel Diana, 7 Santiago Civetta, 6 Manuel Ardao, 5 Manuel Leindekar, 4 Felipe Aliaga (61’ Dotti), 3 Ignacio Peculo (59’ Arbelo), 2 German Kessler (57’ Pujadas), 1 Mateo Sanguinetti

all. Esteban Meneses

Cartellini: 25’ giallo a N. Cannone (ITA), 26’ giallo a Fischetti (ITA), 43’ giallo a Villaseca (URU)

 

Arbitro: Angus Gardner (Australia)
Assistenti: Andrew Brace (Irlanda), Jordan Way (Australia)
TMO: Tom Foley (Inghiliterra)

La classifica

Classifica Poule A: Francia 13**; Italia 10**; Nuova Zelanda 5**;  Uruguay** 0, Namibia 0**. * partite giocate. Prossimi match: Nuova Zelanda-Italia 29 settembre; Francia-Italia 6 ottobre.

L'ATTESA


NIZZA Il mantra a dir poco lunare che nelle settimane scorse si è sentito parecchio e che anche alla vigilia del match è riecheggiato nell’assolata Nizza è il seguente: «Non dobbiamo sottovalutare oggi l’Uruguay prima di tentare di mettere i bastoni fra le ruote a Nuova Zelanda o Francia per approdare per la prima volta ai quarti di finale della Coppa del Mondo».

Qui però non è questione di rispetto degli avversari (che nei 4 confronti precedenti le hanno sempre prese), ma di rispetto della logica che nel rugby è sempre molto stringente: un’Italia che non deve prendere sotto gamba gli uruguaiani è meglio che non sogni nemmeno di fare il solletico ad All Blacks e Bleus, abitanti di un altro pianeta ovale rispetto al nostro.

Che ci sia un netto divario fra la 12a squadra al mondo e la 17a lo dicono anche gli allibratori che non pagano la vittoria degli azzurri e che offrono da 13 a 19 volte la posta per quella dei Teros, che prendono soprannome e simboli, invero non troppo pugnaci, dalla Pavoncella sudamericana.

Ed ecco fatto il pronostico - ovvero ampia vittoria con bonus degli azzurri - della partita che sarà ospitata nella spettacolare Allianz Riviera dell’Ogc Nizza calcio, 36mila posti di cui almeno 8mila saranno occupati ai fedeli italiani destinati alla tribuna “Giuseppe Garibaldi”, l’eroe dei due mondi arruolato fra i nostri sostenitori, ma solo fino a un certo punto perché gli organizzatori dei Mondiali hanno studiato la Storia scegliendo con qualche malizia proprio il 20 settembre per questa sfida. Per noi significa la presa di Roma, con il nizzardo messo tuttavia da parte, mentre oggi in Uruguay non solo la vasta comunità con radici italiane celebra la “festa Garibaldi” o “giornata del libero pensiero”, pensiero difeso dall’eroe che a Montevideo e dintorni vanta numerose statue. 


«Faremo vedere - hanno detto ieri i piloni Marco Riccioni e Danilo Fischetti - che cosa significhi onorare fino in fondo la maglia dell’Italia. Vogliamo vincere e vincere bene perché abbiamo i mezzi per farlo anche se l’Uruguay è stato sorprendente nel ko di misura (27-12) con la Francia (Francia B, per essere onesti, ndr)». 


«È anche vero - aggiunge Andrea Moretti, allenatore della mischia - che per i Teros questo match vale la finale mondiale: si sono giustamente lamentati di non poter affrontare con frequenza squadre di prima fascia come l’Italia, come capitava del resto a noi prima che conquistassimo l’accesso al Sei Nazioni, e daranno tutto per superaci. Visto poi come sta andando il Mondiale, mi pare che non sia corretto continuare a dividere le squadre in prima e seconda fascia (Tier 1 e Tier2): forse è un'etichetta inutile».


Che cosa ha allora architettato il ct Crowley per evitare irreali sorprese? Cose semplici: Ange Capuozzo e Tommaso Allan nei loro ruoli naturali (estremo e apertura), il regista Paolo Garbisi centro, il fratello Alessandro (forse l’unico azzardo) titolare in mediana e un pack pesante con i fratelli Lorenzo e Niccolò Cannone subito dentro. Due coppie di fratelli nel primo XV, una rarità mondiale anche se nel passato prossimo Mauro e Mirco Bergamasco, Denis e Manuel Dallan e Marcello e il compianto Massimo Cuttitta nonché (prima dell'era del Sei Nazioni) Nello, Bruno, Rino e l'indimenticato Ivan hanno fatto luccicare la maglia azzurra.

E poi oggi in campo fin dall'inizio l’ala gigante (un metro e 92) Lorenzo Pani, di Firenze, che a 21 anni debutta con merito in Coppa del Mondo.

In breve un assetto che continui a sfornare palloni per i trequarti per le galoppate di Capuozzo, Ioane a adesso anche Pani rispettando l’identità “a tutto gas” che il ct ha forgiato per questo gruppo.

Ah, per quanto sembri strano in una Nizza estiva e ancora in bikini, il meteo annuncia per oggi piogge intense durante la partita. «Di solito un vantaggio per i meno favoriti - dice Riccioni - ma mica possiamo preoccuparci per un temporale». Giustissimo.


Paolo Ricci Bitti

 

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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