Higuain, De Laurentiis non dimentica: «Gli offrivamo più soldi di quanti ne guadagna ora alla Juve»

Venerdì 7 Ottobre 2016
Aurelio De laurentiis

Da Higuain a Milik, da Koulibaly a Conte: Aurelio De Laurentiis in un'intervista pubblicata oggi dall'Evening Standard parla ancora una volta del Napoli e non solo. Il presidente ripercorre alcune tappe del percorso che ha portato il Pipita alla Juventus. «Noi - racconta - non eravamo pronti a venderlo, per me Higuain non era sul mercato. Un anno fa avevo offerto un rinnovo di contratto da cinque anni a lui e a suo fratello, offrendogli più soldi di quanti sta guadagnando ora dalla Juventus». «Avevo ricevuto una richiesta dall'Arsenal - rivela De Laurentiis - e anche dall'Atletico Madrid ma non avevano messo abbastanza soldi sul tavolo».

Il patron azzurro parla poi di Arek Milik: «È un giocatore fantastico - dice - Oggi Higuain è di un altro pianeta ma probabilmente tra due anni diremo lo stesso di Milik. Ricordo a tutti che tre anni fa quando presi Higuain molti avevano dei dubbi su di lui. Al Real Madrid aveva fatto bene ma non giocava con continuità e anche con l'Argentina aveva sbagliato diverse partite, può succedere a chiunque».

Antonio Conte voleva a tutti i costi Koulibaly.

Il presidente del Napoli lo conferma anche all'Evening Standard. «La scorsa estate - spiega - Conte mi ha chiamato dal Chelsea e mi ha detto: 'Aurelio, per favore, vendimi Koulibaly'. Marina Granovskaia, il capo dei negoziati per i trasferimenti del Chelsea, mi ha dato la somma da spendere per Koulibaly'. Ha fatto varie offerte. Ma io gli ho risposto: «Amico mio, te lo cederei se non ne avessi bisogno, ma ne ho bisogno. Cosa vuoi che faccia? Non posso vendere Koulibaly».

«Il modo in cui il nostro allenatore fa giocare la difesa - dice ancora De Laurentiis - è molto diverso da quello delle altre squadre, la nostra difesa è molto alta e quindi tutti i movimenti sono molto studiati dall'allenatore e dai giocatori. Quindi, per noi Koulibaly come pure Maksimovic, Strinic, Albiol, tutti sono fantastici per la difesa del Napoli, non solo Koulibaly».

«Ogni giocatore - aggiunge - quando arriva ad un certo livello è un buon giocatore, molto dipende anche dall'allenatore, dal contesto, dalla città, dalla vita privata. Ad esempio ci sono tantissime persone che amano venire a Napoli ed altre no perchè probabilmente preferiscono vivere a Milano, a Roma, a Parigi, ad altre persone non piace vivere a Parigi, quindi ognuno è diverso dall'altro, tenga presente anche l'influenza delle fidanzate e delle mogli, perchè per una moglie cambiare città, lasciare tutti i parenti, amici, pensare ad una nuova scuola per i figli, sono molti problemi, quindi spesso alle mogli non piace spostarsi».

Un ultima considerazione De Laurentiis la fa su Antonio Conte.
«È un grande allenatore - dice - Il problema è che il calcio in Inghilterra è diverso, come pure in Francia, in Spagna, in Italia e in Germania, quindi non è detto che se sono il numero uno in Italia io riesca ad esserlo anche in Francia, in Spagna o altrove»

Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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