NAPOLI - Il volto da bravo ragazzo e lo scintillio negli occhi di chi ha l’ambizione di essere protagonista in uno stadio importante come il Maradona. Giacomo Raspadori si presenta così ai suoi nuovi tifosi che ieri gli hanno tributato una grande accoglienza in occasione dell’amichevole contro la Juve Stabia. Le idee sono molto chiare: “Ho voluto io il Napoli, è lo step giusto per la mia carriera. Non ho mai avuto dubbi”. Eppure la trattativa è stata molto lunga, poi alla fine il Sassuolo ha ceduto alla volontà del 22enne cresciuto proprio nel settore giovanile degli emiliani: “Voglio ringraziare la mia vecchia società. Alla fine con l’equilibrio si è trovata la giusta soluzione. Mi hanno permesso di venire qui a Napoli”. Il palcoscenico è di quelli suggestivi: “Non vedo l’ora di giocare la Champions a Fuorigrotta. L’atmosfera sarà da brividi. Sono i momenti che ho sognato sin da bambino”. Sul ruolo pochi dubbi. Giocherà prevalentemente tra le linee, sarà il trequartista che avrà il compito di innescare Osimhen: “Mi trovo bene in zona centrale, posso fare anche la prima punta. Poi ovviamente deciderà Spalletti. In una grande squadra c’è l’imbarazzo della scelta e bisogna fare il massimo per meritarsi una maglia da titolare. Il Napoli è davvero forte in attacco”. Raspadori raccoglierà un’eredità pesante: giocherà nella posizione che è stata di Mertens.
Simeone, un argentino a Napoli
Debutto davanti ai microfoni anche per il Cholito Simeone: “Avevo tante offerte, ma volevo soltanto questa maglia. Mi sento come se fossi a casa mia”. Un argentino a Napoli ha sempre un feeling speciale: “Me lo ha detto pure mio padre Diego. In Argentina tutti hanno visto il Napoli di Maradona ed essere qui è davvero importante”.
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