Milan, Finanza nella sede: perquisizione a CasaMilan. L'Ad Furlani e l'ex Gazidis indagati per la vendita. Possibili sanzioni sportive

La perquisizione sarebbe ancora in corso nella sede di Via Aldo Rossi

Martedì 12 Marzo 2024
Gerry Cardinale e Giorgio Furlani

Il fondo statunitense Elliott avrebbe ancora «il controllo sostanziale» del Milan, mentre alla Figc sarebbe stata «rappresentata l'effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo RedBird» di Gerry Cardinale, nel 2022.

Una vendita su cui sarebbero stati riscontrati diversi «profili di "anomalia"», con «dubbi» sulla «effettiva titolarità delle azioni». È l'ipotesi d'accusa che ha portato ad una svolta clamorosa nell'inchiesta milanese, aperta già da mesi, sulla cessione della società rossonera, avvenuta nell'agosto di due anni fa. 

Gli indagati del Milan

Così dall'iniziale esposto presentato nel 2022 da Blue Skye, l'ex socio di minoranza in lite giudiziaria da tempo con Elliott, si è arrivati oggi alle perquisizioni, anche in alcuni uffici di Casa Milan, a carico dell'ad Giorgio Furlani e del suo predecessore Ivan Gazidis. Entrambi indagati per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Figc, assieme a Daniela Italia e Jean Marc Mclean, amministratori della lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment. Società attraverso le quali Elliott ha venduto il Milan a RedBird per oltre un miliardo di euro.

Dalle carte acquisite e sequestrate in questi mesi tra l'Italia e il Lussemburgo, come si legge nel decreto firmato dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri nelle indagini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, risulta che i quattro indagati, tra il 2022 e il 2023, avrebbero nascosto alla Figc che Elliott gestiva ancora il club, occultando comunicazioni «dovute» o fornendo informazioni «non rispondenti al vero». 

 

I rischi per la squadra

Da qui il rischio per il Milan ora di sanzioni della giustizia sportiva a livello italiano, ma anche europeo, perché si profila, scrivono i pm, un «conflitto di interesse» in quanto il fondo di Paul Singer «risulta avere un'influenza dominate su un'ulteriore società di calcio francese», il Lille, «iscritta alle medesime competizioni europee». E ciò comporta la violazione del Regolamento Uefa. Intanto, la società rossonera precisa di essere «terza ed estranea al procedimento in corso», che «coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente Ad», e che «sta prestando piena collaborazione all'autorità inquirente».  

Il board

Nel frattempo, dagli atti viene a galla che «nonostante il passaggio di proprietà, i componenti del board di Ac Milan spa in quota al Fondo Eliott sono rimasti immutati nelle rispettive cariche sociali». E ciò anche se il fondo americano nell'operazione di cessione si presentava con un ruolo di «intermediazione». Per gli inquirenti, inoltre, «sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile» a RedBird. In più, dalla comparazione tra la struttura societaria fornita dal board rossonero dopo il «closing» e quella comunicata un paio di settimane dopo all'apposita commissione della Figc non sono state rinvenute «significative differenze», si legge, ma è emerso che al loro vertice non compariva il fondo RedBird o il suo amministratore Cardinale, bensì «la società Rb Fc Holding Genepar Ll», che ha il «medesimo indirizzo americano» di due società «socie di maggioranza di Redblack in quanto espressione del fondo Elliott».

L'anomalia

Un'altra anomalia starebbe in un verbale di assemblea trasmesso alla Figc nel quale «risultavano estromesse le parti» nelle quali il rappresentante di Blue Skye «invitava il presidente del Milan», ossia Paolo Scaroni (non indagato), «a chiarire se vi fossero trattative in corso con riguardo alla vendita della società». Infine, c'è un'ultima annotazione della Gdf di febbraio su un «documento denominato 'Ac Milan Investor Presentation'» in cui verrebbe confermato «che il 'vendor loan'», ossia il prestito del venditore, «sottoscritto tra RedBird e Elliott» per la cessione, «garantisce a quest'ultimo fondo d'investimento la proprietà di parte della società». Accertamenti effettuati dagli investigatori in relazione a voci di vendita di parte delle azioni del club «ad investitori del mondo arabo», con cui «sarebbero già intercorse le prime interlocuzioni» il 19 dicembre scorso. Con i sequestri di oggi di pc, telefoni e altri dispositivi, a caccia di mail e documenti, i pm puntano a chiarire i «reali contorni dell'operazione», oltre all'effettivo «attuale assetto proprietario».

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 00:29
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