Tutti in ginocchio davanti al «Dio del calcio», al «migliore della storia», all'«opera d'arte» che «ha ammutolito Pep»: i tre minuti di gloria sono bastati a Leo Messi per mettere al tappeto il Bayern Monaco
del suo ex demiurgo ma non bastano certo per leggere tutti gli aggettivi usati dalla stampa mondiale per celebrarlo una volta di più come il Maradona del nuovo millennio. L'argentino, dopo la strepitosa doppietta ieri sera al Camp Nou, è l'idolo del giorno non solo in Spagna ma in tutto in mondo. «Un'opera d'arte», sintetizza per tutti 'Marcà che ricorda come «il Barcellona stava lottando e annaspando su ogni pallone e il Bayern fino a un quarto d'ora dal termine era in una posizione migliore rispetto ai catalani.
Se in Argentina sono forse abituati e tutti i più importanti siti sono d'accordo - «è un fenomeno» ('Clarin'), «Si può parlare di strategia o di tattica, ma Pep aveva ragione, Leo è impossibile da fermare» ('Ole«) - in Germania 'Bild' scrive di un »Mega-Messi inarrestabile» e di «un Bayer che avrebbe bisogno di un miracolo fra una settimana», mentre 'Der Spiegel' parla di «umiliazione Guardiola» e di »Barcellona praticamente in finale». Per la francese Equipe «Messi è un'altra dimensione«, mentre sul britannico 'Guardian' si legge di come «Messi fra gli applausi affonda il Bayern». «Pep - si legge - non poteva fermare Messi, nè l'uomo che lo ha aiutato ad essere inarrestabile»; «La notte di Guardiola è diventata la notte di Messi, con due gol in tre minuti, entrambi
sublimi». Il messicano 'Record', scrive come l'argentino «non poteva scegliere un momento migliore per rompere il suo digiuno contro Manuel Neuer» e ESPN titola semplicemente «Troppo Messi»: «Tre minuti sono stati sufficienti per dare ragione a Pep Guardiola: è il migliore al mondo».