La caduta, il colpo alla testa, il coma. Alberto Zaccheroni parla per la prima volta dell'incidente domestico che l'ha coinvolto lo scorso 10 febbraio e nel quale, per sua stessa ammissione, ha rischiato la vita.
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Zaccheroni, l'incidente domestico nel quale ha quasi perso la vita
La dinamica esatta dell'incidente non è mai stata chiarita, poiché Zaccheroni in quel momento era solo e non ha memoria dell'accaduto: «So solo quello che mi ha raccontato mia moglie che era con me a casa a Cesenatico - ha dichiarato -. Lei era al piano terra, io stavo verosimilmente scendendo le scale e sono scivolato. Sono ruzzolato per otto-dieci gradini. Lei è accorsa perché ha sentito le mie urla. Avevo battuto la testa, può immaginare il suo spavento».
Immediatamente trasportato all'ospedale Bufalini di Cesena, l'allenatore è stato operato: «Era necessario l’intervento per ridurre l'emorragia - ha spiegato "Zac" -. Ho una grossa cicatrice sulla testa a ricordarmelo. Mi avevano intubato, avevo il sondino». Senza troppi giri di parole, il 70enne ha ammesso: «Ho rischiato la vita, non giriamoci attorno. La botta è stata tremenda, il grande sollievo è non aver riportato danni cerebrali».
Come sta Zaccheroni
Dopo il coma e la riabilitazione, Zaccheroni ora sta provando a riprendere in mano la sua vita: «Ho perso due diottrie dall’occhio, il male minore considerando il danno iniziale. Sono senza patente perché prima di riottenerla dovrò sostenere dei test e ho qualche deficit di memoria a breve».
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