Nuoto, parte il Mondiale in vasca corta, 19 azzurri in Australia. Ceccon rinuncia al dorso, Quadarella dà forfait

Il campione del Mondo gareggerà nei 100 stile. Paltrinieri, Pilato e Martinenghi le punte da seguire.

Lunedì 12 Dicembre 2022 di Piero Mei
Nuoto, parte il Mondiale in vasca corta, 19 azzurri in Australia. Ceccon rinuncia al dorso, Quadarella dà forfait

C'è un altro mondiale che comincia stanotte dall'altra parte del mondo, a Melbourne, Australia, dove è estate pure se tiepida, previsione 15 gradi di temperatura e qualche accorgimento per tenere al tepore gli 800 atleti quando usciranno dall'acqua calda dell'Albert Park, all'aperto. È il mondiale di nuoto in vasca corta, cioè da 25 metri, virate e subacquee a ripetizione che fanno della specialità qualcosa di diverso dalla classica vasca lunga, quella olimpica da 50 metri, un po' come il calcetto e il calcio. Trattandosi però, comunque, di nuoto, a questo mondiale l'Italia è ben presente, visto che si tratta della disciplina che in questi ultimi anni ha visto gli azzurri, e le azzurre, più d'una volta conquistare medaglie con numeri e crono da record. Basti ripensare a quegli straordinari Europei di Roma in agosto, quando l'inno di Mameli divenne più suonato del tormentone della stagione, più di Tropicana o Caramello, La Dolce Vita o Vreak my soul. Talmente straordinari quegli Europei che sono arrivate medaglie perfino a caso ripensato (assai tardivamente) con l'assegnazione agli azzurri di quelle della maratona del mare, la 25 chilometri al Lido di Ostia.
Certo, se la vasca lunga è un altro nuoto, anche il mondiale è un'altra cosa rispetto a un europeo, come è facilmente intuibile: basta il numero di 160 Paesi presenti a Melbourne, a Roma erano 50, e il di più è rappresentato da Stati Uniti, Australia, Canada, Cina, Giappone, per non dire che il meglio. Manca, qui come allora, la Russia (e la Bielorussia, ma ha minor significato). I ragazzi e le ragazze di Mosca o dell'altrove russo sono banditi anche a titolo individuale, costretti a pagare l'invasione d'Ucraina, come se fosse colpa loro.

Solo i tennisti e gli hockeysti sono ammessi sui campi sportivi del mondo, il resto è cacciato fuori, anche se nessun boicottaggio e nessun ostracismo sportivo ha mai contribuito positivamente alla causa che lo sport dovrebbe difendere primariamente, quella della pace, della tolleranza, della non discriminazione.

SPENDING REWIEW
L'Italia è a ranghi ridotti (di numero ma non di qualità) con 19 atleti che dovevano essere 20 ma c'è stata la rinuncia all'ultimo momento di Simona Quadarella, la nostra Ledecky, e del resto non c'è nemmeno la loro. Saranno 7 ragazze e 12 ragazzi, contro i 30 che erano l'ultima volta mondiale in vasca corta ad Abu Dhabi e tornarono con 16 medaglie. È una accorta spending review. D'altra parte i costi stanno soffocando il nuoto che ha impianti energivori come nessun altro sport e bollette vertiginose. E poi il calendario internazionale è stato talmente scombiccherato negli ultimi mesi che perfino programmare la preparazione ha proposto difficoltà, anche se la tendenza sembra quella già imboccata dal tennis: eventi a ripetizione. Comunque in questa settimana a mollo sarà interessante seguire i beniamini azzurri (batterie all'una di notte, finali dalle 9,30 del mattino, orari italiani): Gregorio Paltrinieri che si cimenterà nella solitudine della corsia e nella moltiplicazione delle virate, lui che ormai ha preso il largo anche nell'acqua libera; Benedetta Pilato, che non è più l'adolescente che entusiasmò, ma anche da grande entusiasma; Nicolò Martinenghi, che magari questa volta potrebbe tentare (e riuscire) a toccare prima di Adam Peaty il marziano; Thomas Ceccon, il più talentuoso dei ragazzi della casa (rinuncia al suo dorso, ma fa tutto il resto); i maschi delle staffette che hanno fatto squadra e gloria olimpica, mondiale ed europea; insomma non saremo in tutte le 48 gare da 10 mila dollari al vincitore e 25 mila al nuovo primatista del mondo, ma ci si aspetta un bel raccolto.

RESTO DEL MONDO
A guardare sui blocchi altrui, a parte americani, australiani eccetera, c'è da seguire David Popovici, il ragazzo rumeno mondiale nei 100 stile libero e indiziato di prendersi presto anche il primato dei 200, quando la vasca si allungherà. Lui è il rumeno di Roma: infiammò da junior il Foro Italico, lo ha rifatto tra i grandi ed è l'uomo per Parigi 2024.
 

Ultimo aggiornamento: 15:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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