Ceccon il fantasista contro Qin Hayang il monostile: può essere questo il gran finale della World Cup di nuoto che da domani a domenica vedrà disputare la sua terza e ultima tappa nella piscina della Duna Arena di Budapest, che si propone sempre implacabile nel dare ospitalità al palinsesto del nuoto patrocinato da World Aquatics, il nuovo nome della Federazione mondiale che cerca di “riverginarsi” cambiando brand e sede (si è appena trasferita, armi, bagagli e conti nella capitale ungherese...).
La gara potrebbe non essere soltanto virtuale o da intelligenza artificiale: Thomas e il cinese potrebbero confrontarsi dal vivo in acqua, l'azzurro a dorso o nello stile libero, Qin nella rana.
Nuoto, Ceccon continua a vincere ad Atene: oro nei 100 stile libero
Non solo Thomas
Gli azzurri non saranno rappresentati dal solo Ceccon, che insieme con Martinenghi hanno nuotato nelle prime due tappe. Stavolta saranno in vasca anche Benny Pilato, unica donna tra i nostri, e i velocisti Miressi, Zazzeri, Deplano e Frigo impegnati nella staffetta dai sogni olimpici, ed il ranista Federico Poggio. La stagione è lunga, prevede vasche corte e lunghe, Olimpiadi, mondiali ed europei, dunque non c'è da spettarsi fin da subito lo “spaccacronometri”. Però sono test indicativi, specie per Pilato che ha appena cambiato vita lasciando la natia Taranto e lo storico allenatore D'Onghia per raggiungere il gruppo torinese con coach Satta e Miressi di punta.
Tornano
Tra gli iscritti, a parte i cinesi del nuovo corso, la grande dorsista McKeown, non figura, ed era molto atteso, Milak: il giovane ungherese si è tenuto fuor d'acqua per mesi per problemi di salute mentale e non si sente ancora pronto al tuffo. Tornano, invece, ed è questa la novità, Shymanovich e Shkurdai: sono bielorussi ma sono stati ammessi come “atleti neutrali indipendenti”. Un piccolo grimaldello in vista della riqualificazione per Parigi 2024? Ogni sport fa per sé; e il Cio alla fine dovrà pur prendere una decisione, anche per gli atleti russi.