Ivan Basso, dramma al Tour de France: «Ho un tumore, mi ritiro per operarmi»
Oggi l'intervento

Lunedì 13 Luglio 2015
Ivan Basso, dramma al Tour de France: «Ho un tumore, mi ritiro per operarmi» Oggi l'intervento

«Stasera sono a Milano e mi opero subito». Intervento poi fissato per oggi. Finiva così l'avventura di Ivan Basso al Tour de France 2015, con un episodio del tutto occasionale che ha invece portato a conocenza dello scalatore varesino una grave patologia. «Ce ne siamo accorti dopo la mia caduta nella quinta tappa: quel giorno sono caduto e ho battuto il testicolo contro la sella, come tante altre volte.

Però ha cominciato a darmi fastidio e allora siamo andati qui a Pau dove c’è un famoso urologo per fare una visita. La tac ha evidenziato la presenza di cellule tumorali nel testicolo sinistro. A questo punto devo tornare subito a casa per operarmi».

«È un giorno duro, Basso ha scoperto di avere un serio problema di salute: ti aspettiamo a Parigi», il messaggio twittato da Contador. Il medico del team ha parlato di possibilità di piena guarigione al 98-99%, mentre il direttore sportivo del team De Jongh ha salutato Basso: «Contiamo di rivederci a Parigi portandoti in regalo la maglia gialla».

«Dopo l'operazione, capiremo meglio di cosa si tratta. Ora c'è grande ottimismo, mi sento molto sereno». Ivan Basso ha parlato con la Tgr, in un'intervista mandata in onda prima del collegamento su Raitre. «Lo spavento è stato forte - ha detto il ciclista, al quale è stato diagnosticato un tumore ad un testicolo, che lo ha costretto a ritirarsi dal Tour - ma io cerco sempre di reagire anche nelle situazioni molto complicate e questa lo è. Però so di essere seguito da persone fantastiche. La bici mi è stata sempre fedele, anche questa volta la posizione dove ho il problema era difficile da scoprire in un altro modo. Questa banale caduta è stata importante perchè mi ha costretto ad esami approfonditi ed a scoprire qualcosa che non deve esserci».

Sentitissimo il commento di Vincenzo Nibali, vincitore del tour 2014. «Ivan è sempre stato un grande amico. Non ci volevo credere, sono stato veramente colpito da questa notizia, che va al di là del ciclismo e colpisce l'uomo, prima del ciclista. Spero che tutto vada bene. Lo chiamerò, ma in questo momento ci sono delle persone, cone la sua famiglia, che vengono prima di me"»

I PRECEDENTI

Basso come Lance Armstrong: un' analogia che è anche un augurio per il corridore italiano ritiratosi oggi dal Tour a causa di un tumore ai testicoli. «Pensando a Ivan gli auguro il meglio imbarcandosi nel suo viaggio nel cancro», questo l'incitamento dello statunitense via twitter. L'ex ciclista americano, vincitore di 7 Tour di fila, ma poi nel 2014 reo confesso di doping e radiato, in anni lontani fu colpito da un tumore ai testicoli, ma guarì e tornò in sella per tanti anni ancora.

Sempre di tumore ai testicoli, e pure con recidiva, fu colpito nel 2011 il difensore del Sassuolo Francesco Acerbi, 26enne costretto a fermarsi a lungo, ma poi felicemente tornato in campo e approdato anche in Nazionale.

Fra i casi più famosi degli ultimi anni, quello di Eric Abidal: la stella del Barcellona dei fenomeni, difensore fra i più forti del mondo, fu colpito nel 2011 da un tumore al fegato. Abidal dopo un lunghe cure tornò in campo per altre due stagioni ad alto livello, prima del ritiro. Meno di un anno fa il difensore della Roma Leandro Castan si è dovuto fermare per un cavernoma al cervello. Operato con successo, e dopo la debita riabilitazione, Castan oggi è in ritiro con i giallorossi pronto a tornare in campo.

Solo brutti ricordi per l'ex del Milan e della nazionale Rino Gattuso, colpito da miastenia oculare nel 2011, e tornato in campo dopo mesi. Anno maledetto quel 2011: l'allora milanista Antonio Cassano ebbe un malore improvviso e misterioso, forse un ictus ischemico, lunghe cure, poi il tanto atteso ritorno. In anni lontani, era il 1996, un grave problema al cuore non fermò il talento nigeriano dell'Inter Nwankwo Kanu, che subì la sostituzione della valvola aortica, poi riprese a giocare.

«Gli faccio un grandissimo in bocca a lupo -ha detto Acerbi- lo invito a lottare come fa in bici anche nella vita, per vincere questa battaglia e scalare la montagna più dura». Un messaggio importante e di buon auspicio per uno scalatore di razza come il due volte vincitore del Giro d'Italia. «#ForzaIvan!», le parole di Francesco Acerbi, difensore del Sassuolo, operato due volte per tumore e recidiva ai testicoli.

Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:16

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