Gigi Datome: «Italia da corsa per il Mondiale. Ritiro? È giusto così, ora mi godo ogni istante»

Il capitano della nazionale di basket carica il gruppo: il 25 agosto l'esordio iridato

Giovedì 3 Agosto 2023 di Marino Petrelli
Gigi Datome: «Italia da corsa per il Mondiale. Ritiro? È giusto così, ora mi godo ogni istante»

Dal ritiro azzurro al futuro fuori dal campo, passando per le letture consigliate e arrivando ad "Afternoon", il podcast che ha superato oltre 150 mila visualizzazioni, solo su You Tube, nelle sei puntate fino adesso realizzate. Gigi Datome, capitano della nazionale azzurra che sta preparando i Mondiali che scattano a Manila il 25 agosto contro l'Angola, si racconta a Il Messaggero

Come sono stati questi giorni di ritiro a Folgaria?
«Molto interessanti, abbiamo messo a punto già le idee che ci accompagneranno per tutta l'estate per arrivare ai Mondiali pronti sia dal punto di vista tecnico che mentale.

La cosa che mi è piaciuta molto è che c'è stato grande entusiasmo da parte di tutti e sono felice che tanti ragazzi nuovi abbiano subito compreso lo spirito della maglia azzurra. Grazie ai tantissimi tifosi che ci hanno accolto e accompagnato in questi giorni, sono certo ne vedremo tanti anche al torneo di Trento (esordio domani contro la Turchia, sabato contro una tra Capo Verde e Cina, ndr)

E Gigi Datome come sta vivendo questo ultimo raduno azzurro? Tra un mese e mezzo lei si ritirerà ufficialmente, ma oggi è il capitano della Nazionale.
«Vivo questo momento con grande serenità e ancora non penso che tra poco sarò un ex giocatore. Mi sto godendo tutto quello che sta accadendo in questi giorni, anzi forse apprezzo ancora di più ogni istante di questo mia ultima estate azzurra. Era il momento giusto per ritirarsi».

A proposito, il presidente Petrucci in una recente intervista ha detto: Datome si ritira da vero campione e al vertice, come Boniperti, Platini e Flavia Pennetta. L'ha definita un "uomo di pensiero"
«Le parole del presidente Petrucci sono sempre gradite e tutti sanno la stima reciproca che c'è tra noi. Se questa domanda vuole arrivare a parlare della futura presidenza della Federbasket, a cui molti mi accostano, non ci casco: non è il momento di parlarne, parliamo di campo».

Restando al campo, che Italia sarà ai Mondiali, quali i punti di forza e dove realisticamente si può arrivare?
«Ogni competizione è una storia a sé, noi dobbiamo fare di tutto per arrivare al meglio. Ogni volta c'è un'opportunità diversa, l'obiettivo è ricrearla, poi dipende da tantissime cose. I punti di forza sono sicuramente la voglia e il desiderio di compensare la nostra mancanza di peso e centimetri con la dinamicità e la corsa. Vogliamo farci rincorrere nel campo, se dobbiamo fare a sportellate sotto canestro, siamo sotto taglia e non abbiamo grandi speranze».

In questi giorni abbiamo scoperto un Datome mattatore di podcast. "Afternoon", condotto con Nik Melli, sta spopolando sui social...
«Il podcast sta andando alla grande e nemmeno noi immaginavamo un successo del genere. La cosa bella è che sono gli stessi nostri compagni di raduno che si divertono e vogliono partecipare alle puntate. È un modo di comunicare la vita della nazionale in maniera diversa e senza seriosità. Io e Nik, oltre a essere compagni di squadra di club e in Nazionale, ci troviamo molto anche in questi spazi social. Diciamo che io do un certo colore, lui dà la struttura».

Come sta andando "Il Gigante del campetto", il fumetto che ha realizzato poco tempo fa?
«Direi molto bene e sono molto contento. Mi fa molto piacere che tanti ragazzi mi fermino e mi chiedano di autografare il volume. Mi piacerebbe avere più tempo per presentarlo in giro per l'Italia, ne parlerò con la casa editrice appena smetterò di giocare».

Lei è un grande appassionato di lettura, quale libro consiglierebbe in questa estate da portare in valigia?
«Un libro che sto leggendo e che consiglio vivamente è "La morte goccia a goccia", di Andres Montero, un ragazzo cileno davvero bravo, È un libro molto particolare, sono sei racconti ambientati nel sud del Cile. Parla di morte ma è ricco di contrasti e fa molto riflettere».

 

Durante la presentazione del fumetto lei aveva parlato dell'assegnazione dei mondiali 2027 di basket in Qatar e di diritti umani. Ora il tema è l'Arabia Saudita che sta strappando calciatori a cifre improponibili. Come giudica questo modo di fare?
«Come per il Qatar, anche questo è un tema delicato. Chi va in Arabia Saudita sceglie di monetizzare e non mi sento di giudicare chi riceve una proposta del genere. Il mercato rischia di essere drogato, è vero, non penso che le europee possano competere. Se avessi avuto una proposta del genere nella mia carriera, avrei potuto valutarla, ma non è successo quindi non posso dire se avrei accettato o meno».

Il basket romano sta vivendo un momento di rinascita con una squadra femminile in Serie A e la Luiss neo promossa in A2 maschile. E riaprirà il Pala Tiziano. Una città e un palasport a cui è molto legato.
«È vero, tutti sanno quanto sia legato a Roma e a quel palazzetto dove ho giocato anche una finale scudetto con la Virtus Roma. Quello dell'impiantistica è un problema molto serio in tutta Italia. La riapertura del Pala Tiziano, che ha anche una sua storia architettonica, è una notizia molto piacevole per le squadre romane e spero sia il viatico per un miglioramento generale nel paese».

Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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