MERANO - «Non ho nulla da rimproverarmi e possibili apparenti sospetti nei miei confronti sono totalmente infondati». Lo afferma Christian Thuile, primario del servizio di medicina complementare dell'ospedale di Merano, indagato nell'ambito dell'inchiesta della procura sul caso Alex Schwazer. «Chi mi conosce - aggiunge - sa che da sempre sono stato e sono assolutamente contro il doping».
Come afferma il medico in una nota diffusa dal suo avvocato Gerhard Brandstaetter, «per Schwazer, quale normale paziente, sono stati eseguiti alcuni prelievi di sangue, peraltro non con regolarità, che sono poi stati analizzati sino a poco tempo fa da un laboratorio in Germania. Si tratta di analisi standard che vengono effettuate di routine sui tanti altri miei pazienti per l'accertamento dei valori di vitamine, amminoacidi e microelementi».
«Ho dedicato la mia vita - prosegue Thuile - alla medicina naturale e complementare e non mi sono mai occupato di tende ipobariche e neppure ero a conoscenza se queste fossero vietate in Italia o meno. Ho semplicemente consigliato a Schwazer di eseguire dei normali allenamenti in altura all'aria aperta come fanno, del resto, anche altri atleti». Il primario esprime la propria fiducia nel lavoro svolto e nelle perquisizioni effettuate dai carabinieri del Ros e dei Nas. «La procura - aggiunge - ha l'obbligo di verificare eventuali segnalazioni e, pertanto, le attività di indagine sono da considerarsi quale atto dovuto. Le verifiche iniziate ieri sulla posta elettronica proveranno chiaramente che Schwazer era un paziente come tanti altri».
Thuile, infine, si dice «tranquillo, sereno e fiducioso». «Quale responsabile del reparto di medicina complementare presso l'ospedale di Merano, continuerò a dedicarmi con impegno e dedizione ai miei pazienti», conclude.
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 02:38
Come afferma il medico in una nota diffusa dal suo avvocato Gerhard Brandstaetter, «per Schwazer, quale normale paziente, sono stati eseguiti alcuni prelievi di sangue, peraltro non con regolarità, che sono poi stati analizzati sino a poco tempo fa da un laboratorio in Germania. Si tratta di analisi standard che vengono effettuate di routine sui tanti altri miei pazienti per l'accertamento dei valori di vitamine, amminoacidi e microelementi».
«Ho dedicato la mia vita - prosegue Thuile - alla medicina naturale e complementare e non mi sono mai occupato di tende ipobariche e neppure ero a conoscenza se queste fossero vietate in Italia o meno. Ho semplicemente consigliato a Schwazer di eseguire dei normali allenamenti in altura all'aria aperta come fanno, del resto, anche altri atleti». Il primario esprime la propria fiducia nel lavoro svolto e nelle perquisizioni effettuate dai carabinieri del Ros e dei Nas. «La procura - aggiunge - ha l'obbligo di verificare eventuali segnalazioni e, pertanto, le attività di indagine sono da considerarsi quale atto dovuto. Le verifiche iniziate ieri sulla posta elettronica proveranno chiaramente che Schwazer era un paziente come tanti altri».
Thuile, infine, si dice «tranquillo, sereno e fiducioso». «Quale responsabile del reparto di medicina complementare presso l'ospedale di Merano, continuerò a dedicarmi con impegno e dedizione ai miei pazienti», conclude.
